TITO E GLI ALIENI, fiaba fantascientifica di Paola Randi, è stato presentato ieri dalla direttrice Emanuela Martini al Massimo 1 e ha conquistato gli applausi di tutta la sala a fine proiezione.
Alla sua opera seconda, la regista firma un piccolo Ufo, coloratissimo e agrodolce, che guarda al cinema di alieni anni 80’, che mescola fantasmi e desideri e racconta una storia d’amore, famiglia, immaginazione.
Valerio Mastrandrea interpreta un uomo baffuto e lunare, scienziato vedovo e solitario che lavora all’Area 51, una zona militare a nord di Las Vegas. Il suo isolamento, già turbato da una bella collega francesca, interpretata da Clémence Poséy, viene sconvolto dall’arrivo in Nevada dei suoi nipoti.
SINOSSI
Da quando ha perso la moglie, il professore vive isolato dal mondo nel deserto del Nevada, accanto all’Area 51. Dovrebbe lavorare a un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma in realtà passa le giornate sul divano ad ascoltare il suono dello spazio. Un giorno gli arriva un messaggio da Napoli: suo fratello sta morendo e gli affida i suoi figli, Anita, sedici anni, e Tito, sette