Rebecca, detta Becca e Tyler sono due fratelli che stanno per passare una settimana dai nonni materni che non hanno mai conosciuto. Tutti e due hanno delle passioni e delle paure, Tyler ama il rap ed è germofobico mentre Becca è un’aspirante regista con qualche problema a guardarsi allo specchio, tutte paure sorte a causa dell’abbandono del padre.
Tutto ha inizio con il found foutage di Becca dove intervista la mamma allo scopo di scoprire cosa abbia allontanato sua madre dai suoi genitori. La mamma si mostra molto contraria al fatto che vadano dai nonni, ma Becca e suo fratello Tyler sono più che decisi ad andare.
La mamma ne approfitterà per andare in vacanza col suo nuovo fidanzato in crociera, ma resterà in contatto coi figli tramite Skype. Fin dal principio i nonni si dimostrano un po’ strani e non molto affettuosi, ma giustificano ciò con la loro età avanzata. Tyler però non si fa ingannare e cerca in tutti i modi di capire cosa stia accadendo veramente. La maggior parte delle volte si tratterà di cose innocue, come quando il nonno andava di nascosto nel capannone cercando di non farsi vedere, che in realtà si scoprirà essere un immondezzaio per i pannoloni sporchi del nonno incontinente.
La scena che più farà venire i brividi e ci farà venire forti dubbi sul fatto che la nonna non sia una persona normale o meglio, una qualche entità maligna, sarà quando Tyler e Becca giocheranno a nascondino sotto le fondamenta della casa, come la loro mamma faceva da piccola. Questa volta però verranno rincorsi da una nonna che somiglia più a un demone che a una cara nonnina e avremo due punti di vista dati dalle telecamera del bambino e della ragazza.
Durante la notte i due ragazzi si svegliano spesso a causa di rumori inquietanti in casa, soprattutto vicino alla loro porta. Tyler, curioso, non ascolterà il consiglio della sorella di non indagare e si farà coraggio aprendo la porta scoprendo che è la nonna a causare questi rumori dando sfogo alla sua pazzia.
Tyler la prenderà con ironia, imitando la nonna e facendo battute degne di un cabarettista, tant’è vero che questo film nelle sale cinematografiche ha suscitato più risate che terrore.
The Visit, ricorda molto film come Paranormal Activity o The Blair Witch Project sia per inquadratura che per tipo di film che somiglia più a un film amatoriale più che a un serio film horror, cosa che non ci si aspetta da un genio della tensione visuale com’è M. Night Shymalan, qui appunto sceneggiatore e regista. Si può dire da spettatore che uscendo dalla sala questo film non ti fa capire bene se sei andato a vedere un horror o una parodia, dato che in aggiunta al finale del film si assiste a un rap di Tyler che riassume la trama in modo da farlo sembrare ancora più ridicolo.
Bisogna ammettere che gli attori sono stati molto naturali, quasi da farci sembrare il film un vero filmino di famiglia girato da Becca e probabilmente è proprio questo che Shymalan ha cercato di fare, cercando di raccontarlo come un storia con una morale. Ci fa riflettere sul fatto che le cose finiscono, tutto è mortale e non bisogna vivere nel rancore perché porta solo a vivere una vita infelice.
Di certo dal regista del Sesto senso, Signs, The Village e molti altri ci si aspetterebbe un Horror con l’acca maiuscola, ma di veramente horror non c’è stato quasi nulla, ci è stata solo data la possibilità di dare una sbirciatina, lasciandoci con l’amaro in bocca.
Laura Giunchi