Sting: «Ognuno di noi è bloccato nel mezzo di qualcosa. Abbiamo tutti bisogno di un ponte»

Prodotto dalla Cherrytree Music Company, Live Nation e Caesars Entertainment, “My Songs” raccoglie un compendio delle canzoni più amate di Sting con riferimenti visuali dinamici ad alcuni dei suoi video più iconici.

Il musicista inglese ha regalato ai suoi fan un concerto evento con brani che hanno attraversato la sua illustre carriera come “Roxanne”, “Message in a Bottle”, “Every Little Thing She Does Is Magic”, “Every Breath You Take” e tante altre canzoni adorate dai fan, oltre a diversi inediti tratti dal suo prossimo album, “The Bridge”, che uscirà il 19 novembre.

Accompagnato da una band di cinque elementi tra cui Dominic Miller (chitarra), Josh Freese (batteria), Rufus Miller (chitarra), Kevon Webster (tastiere) e Shane Sager (armonica), e dalle coriste Melissa Musique e Gene Noble, con un set e video design creato da 59 Productions, Sting porterà avanti la residency di “My Songs” fino al 13 novembre e la riprenderà a giugno 2022.

“THE BRIDGE” mette in mostra la profilica e varia abilità cantautorale di STING: nuovi brani che riassumono gli stili e i generi differenti esplorati dal cantautore inglese nella sua impareggiabile carriera.

Il primo singolo inedito tratto dal disco “IF IT’S LOVE” (https://youtu.be/nFLfKN32oho), un pop contagioso, fresco e ottimista, dimostra l’innegabile dono di cui Sting è dotato per la melodia.

Con la sua voce, un vero marchio impossibile da non riconoscere, STING guarda all’amore con un approccio differente, semplice, paragonando il suo amore romantico al dover chiamare un medico per raccontare dei suoi sintoni.

Non sono sicuramente il primo cantautore che paragona l’innamoramento o la fine dell’amore con una malattia incurabile e non sarò certo l’ultimo” ha detto STING. “’If It’s Love è il mio contributo a quel modello in cui la metafora dei sintomi, diagnosi e la propria incapacità rendono tutti noi simili tanto da ritrovarci a sorridere mestamente”.

“The Bridge” racconta di uno STING che si trova a riflettere sulla perdita personale, la sepazione, l’interruzione, il confinamento e uno straordinario tumulto sociale e politico.

L’album esplora una moltitudine di concetti e temi, rappresenta quel duraturo e in costante evoluzione legame tra idee, culture, continenti, i due argini del fiume.

È anche una rotta verso il passato; così è stato che STING si è trovato a ripensare alla musica e i luoghi che hanno formato le sue fondamenta, tanto da essere incastonati nel suo DNA.

STING ha spiegato:Queste canzoni sono tra un posto e un altro, tra uno stato mentale e un altro, tra la vita e la morte, tra le relazioni. Tra le pandemie, tra le ere, politicamente, socialmente e psicologicamente, ognuno di noi è bloccato nel mezzo di qualcosa. Abbiamo bisogno di un ponte”.

Rappresentando diversi momenti e stili della sua lunga carriera, e disegnando ispirazioni tratte da generi come il rock n’ roll, jazz, musica classica e folk, questo disco così eclettico di STING è la quintessenza del pop rock come si sente nel brano che apre “Rushing Water” (https://youtu.be/0U5CWjQeUnE) e nella traccia indie-pop “If It’s Love”, nella ballata elettronica “Loving You” e nella romantica “For Her Love” che evoca nella memoria di Sting il periodo di “Fields of Gold”.

In “The Book of Numbers,” “Harmony Road” e “The Bells of St. Thomas” si può sentire con maggiore presenza la lunga collaborazione con il chitarrista Dominic Miller.

 

Scritto e registrato durante l’ultimo anno in lockdown, al disco hanno collaborato Dominic Miller (chitarra), Josh Freese (batteria), Branford Marsalis (sassofono), Manu Katché (percussioni), Martin Kierszenbaum (piano), Fred Renaudin (sintetizzatori) e Melissa Musique, Gene Noble, Jo Lawry e Laila Biali ai cori.

Le influenze in “THE BRIDGE” sono varie: dalle ballads folk di Cecil Sharp “‘Collection of English Folk Songs’,  fino a J. Robert Oppenheimer, dalla storia romana di Northumbria a Saint Thomas.

Tutte le canzoni di “THE BRIDGE” sono prodotte da STING e Martin Kierszenbaum a parte “Loving you” prodotta da Sting, Maya Jane Coles e Martin Kierszenbaum

L’album è stato missato da Robert Orton, curato da Donal Hodgson e Tony Lake e masterizzato da Gene Grimaldi all’Oasis Mastering.

“The Bridge” verrà pubblicato in Italia in molteplici formati tra cui CD Standard (10 brani), CD Deluxe (13 brani), vinile standard nero (10 brani) Vinile bianco in esclusiva per il D2C Universal Music (10 brani).

Questa la tracklist completa:

  1. Rushing Water
    2.
    If It’s Love
    3. The Book of Numbers
    4. Loving You
    5. Harmony Road
    6. For Her Love
    7. The Hills on the Border
    8. Captain Bateman
    9. The Bells of St. Thomas
    10. The Bridge
  2. Waters of Tyne   (Deluxe bonus track)
    12. Captain Bateman’s Basement  (Deluxe bonus track)
    13. (Sittin’ on) The Dock of the Bay  (Deluxe bonus track)

Compositore, cantante, autore, attore, attivista, STING è nato a Newcastle, Inghilterra, prima di trasferirsi nel 1977 a Londra per formare con Stewart Copeland e Andy Summers i POLICE. La band ha pubblicato 5 album, ottenuto 6 Grammy Awards e nel 2003 è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame.

Tra gli artisti che si sono distinti nel mondo per la carriera solista, STING ha ricevuto 11 GRAMMY Awards®, 2 Brits, un Golden Globe, un Emmy, 4 nomination agli Oscar, una nomination ai TONY, un Billboard Magazine’s Century Award, un MusiCares 2004 Person of the Year.

Nel 2003 è stato nominato Commander of the Order of the British Empire (CBE) dalla Regina Elisabetta II per la miriade di contributi dati con la sua musica. Sting è un membro della Songwriters Hall of Fame e ha ricevuto il Kennedy Center Honors, l’ American Music Award of Merit e il Polar Music Prize.

Sting ha ricevuto inoltre l’Honorary Doctorates of Music by the University of Northumbria (1992), Berklee College of Music (1994), University of Newcastle upon Tyne (2006) e Brown University at its 250th Commencement ceremony (2018).

Durante la sua illustre carriera, Sting ha venduto 100 milioni di album (tra i Police e il suo lavoro solista).

Dopo il suo ultimo album di inediti57th & 9t”h, collezione di brani rock/pop dopo un decennio, Sting e l’icona del reggae Shaggy, accomunati dallo stesso management, Cherrytree Music Company, hanno pubblicato il disco collaborativo “44/876”, titolo che richiama ai prefissi telefonici di Gran Bretagna e Jamaica e che racconta il comune amore per la musica jamaicana, terra natia di Shaggy e luogo dove Sting ha scritto il classico dei Police “Every Breath You Take.” (brano che ha ricevuto lo scorso anno il BMI Pop Awards per essere stata la canzone più trasmessa di sempre dalle radio americane -oltre 15 milioni di passaggi).

L’album (che ha ottenuto ottimi risultati di vendita e critica) ha regalato a Sting e Shaggy il GRAMMY Award® come Best Reggae Album.

Nel 2019, Sting è stato premiato ai BMI Pop Awards per la sua hit duratura “Every Breath You Take”, diventata la Most Performed Song, con 15 milioni di riproduzioni in radio, secondo il catalogo BMI di oltre 14 milioni di opere musicali. Più recentemente, la canzone è stata aggiunta al ‘Billions Club’ di Spotify, dopo aver accumulato oltre 1 miliardo di stream sulla piattaforma.

Sting ha pubblicato nel 2019 l’album “My Songs”, con reinterpretazioni in chiave contemporanea delle sue più grandi hit a cui è seguito un lungo tour mondiale durante il quale ha portato live i suoi più grandi successi, sia con i Police che della sua carriera solista che gli sono valsi in totale 17 Grammy Awards.

Da questo tour è nato il live album My Songs: Live” con 11 brani registrati durante il world tour. Il prossimo anno STING sarà protagonista della residency a Las Vegas, uno show in cui la sua musica e le immagini tratte dai suoi video più iconici e dalle sue ispirazioni saranno protagonisti.

Da sempre conosciuto come un esploratore della musica, tra gli incroci di generi musicali e le varie collaborazioni, il prossimo release di Sting, Duets, comprende alcune delle sue più famose collaborazioni, incluse quelle con Mary J. Blige, Hebrie Hancock, Eric Clapton, Annie Lennox, Charles Aznavour, Myléne Farmer, Shaggy, Meldoy Gardot, Gashi e altre ancora.

L’ultimo album di Sting, The Bridge, mostra la sua abilitò da cantautore prolifico e vario. Composto e registrato in un anno di pandemia globale, questa nuova collezione lo vede riflettere su perdite, separazioni, rotture, lockdown, e uno straordinario tumult politico e sociale. Nell’album si trovano i vari stadi e stili della carriera di Sting in diversi generi, dal rock n’ roll al jazz, dalla musica classica al folk.

Sting è inoltre apparso in oltre 15 film e ha prodotto l’acclamato “A Guide to Recognizing Your Saints”. Nel 1989 è stato protagonista a Broadway del The Threepenny Opera.

Sting è autore di 2 libri tra cui la sua autobiografia best seller “BROKEN MUSIC”.

Il suo progetto teatrale più recente (nominato anche ai Tony) è stato il musical The Last Ship, ispirato dai suoi ricordi d’infanzia nella città navale di Wallsend, nel nord Est dell’inghilterra dove Sting è nato e cresciuto.

Lo spettacolo, con testi e musiche di Sting, è andato in scena a Broadway tra il 2014/2015 prima di arrivare in Gran Bretagna tra marzo e luglio del 2018. Sting ha ricoperto inoltre il ruolo del protagonista Jack White nella produzione canadese di The Last Ship e in quella andata in scena a Los Angeles tra il gennaio e il febbraio 2020 dopo essere stato in scena a San Francisco. Qui tutte le informazioni www.thelastshipmusical.com

Sting supporta diverse organizzazioni per i diritti umani come la Rainforest Fund, Amnesty International e Live Aid. Insieme alla moglie Trudie Styler, Sting ha fondato nel 1989 il Rainforest Fund per proteggere sia le grandi foreste che gli indigeni che le abitano. Insieme hanno organizzato 19 concerti benefici raccogliendo fondi e portando all’attenzione mondiale i problemi legati allo sfruttamento delle risorse del nostro pianeta. Fin dalla sua nascita, la fondazione ha lavorato a livello internazionale tanto da essere oggi presente in oltre 20 paesi in 3 continenti.

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