Son Pascal, al secolo Pasquale Caprino, è uno dei concorrenti più interessanti di Pechino Express il nuovo mondo; insieme a Christian Kang Bakini l’artista salernitano famoso in Kazakistan ha portato in alto la bandiera degli #espatriati. La sua storia è quella di chi non si confessa profeta in patria e parte per far fortuna all’estero: dopo essersi trasferito a Londra in cerca di un contratto discografico Son Pascal si trasferisce per amore in Kazakistan e partecipa ad X Factor con la canzone Englishman in Shymkent classificandosi al secondo posto e diventando uno dei cantanti più apprezzati. Tra le tante collaborazioni dell’espatriato Pascal spicca quella con Albano Carrisi con cui ha duettato in un brano intitolato Ainalain ed un docu-reality dedicato alla sua storia realizzato da DeeJay TV intitolato Pascalistan. Noi di Domani Press abbiamo parlato con lui dell’esperienza vissuta a Pechino Express e di musica.
Pechino express è un reality show molto particolare ed intenso sia sul piano fisico che su quello morale. Da espatriato quali sono state le difficoltà maggiori che hai vissuto?
La mia difficoltà più grande è stata relazionarmi con gli altri concorrenti, hanno sempre frainteso la mia voglia di gareggiare (è una gara) e mi si sono messi spesso contro. Per il resto il viaggio è stato molto piacevole, Pechino Express è un programma verità e scoprire le vere abitudini di tre grandi popoli è stata un’esperienza unica.
Oltre al tuo compagno di avventure Christian Kang Bakini con quale altro concorrente di questa edizione del reality ti sarebbe piaciuto condividere l’esperienza di Pechino Express in coppia e con chi invece avresti preferito assolutamente non partire?
Kang è il compagno di viaggio perfetto, io sono molto adattabile quindi credo di aver potuto gareggiare con tutti, ma arrivare infondo solo con Kang.
Molti italiani all’estero si sono identificati nel vostro status di #espatriati e hanno fatto il tifo per voi. L’Italia non è un paese per giovani?
L’Italia è un paese bellissimo e mi manca tanto, le opportunità dell’estero sono maggiori ma penso sia giusto aver voglia di tornare, è un fatto di DNA.
Se potessi elencare le differenze culturali maggiori tra Italia e Kazakistan quale sarebbe la più evidente?
Il Kazakhstan vive una nuova era di consumismo e una situazione storica differente dall’Italia. Le tradizioni sono solide ma il grande sviluppo economico e la corsa all’oro corrompe un po’ l’animo della gente.
La tua partecipazione ad X Factor in Kazakistan si è rivelata un vero successo. Qual è la cover italiana che maggiormente ti richiedono in Kazakistan?
I Kazachi adorano la musica italiana degli anni 80. Celentano e Toto Cutugno sono i più richiesti.
Recentemente hai collaborato con Albano Carrisi con il brano “Ainalain” se volessi ripetere l’esperienza con quale artista italiano ti piacerebbe duettare?
Sicuramente con Toto, grande umiltà e disponibilità.
Prima della tua partenza per il kazakistan sei stato allievo al CET di Mogol che ha formato molti autori ed interpreti famosi in italia. Cosa ti porti da questa esperienza? E come mai hai deciso di chiamarti Son Pascal?
Mogol è un guru, uno sciamano della musica, mi insegna cose costantemente. Spesso vado a trovarlo sperando di rubargli i segreti o solo per cenare insieme e parlare di musica e donne.
Son Pascal suonava bene, quando vivevo a Londra si scherzava tra amici e uno di loro mi ha battezzato così.
Adesso che Pechino Express ti ha dato la giusta visibilità anche in Italia continuerai a cantare solo nella lingua dei Kazaki?
Pechino facilita senz’altro il mio lavoro in Italia ma la strada è ancora lunga. L’italiano è più complesso di inglese e kazaco, quindi ci sarà un po’ da lavorare.
Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Son Pascal, quali sono le tue speranze e le tue paure?
Mi piacerebbe continuare a viaggiare e a fare musica. Magari tornando a casa un po’ più spesso.
Simone Intermite