Nel 2014, fa la sua venuta in Italia la serie TV targata Marvel Studios Agents of S.H.I.E.L.D., attualmente alla sua seconda stagione ancora in corso. È la prima volta, da quando la Disney ha acquisito la casa delle idee, che le due compagnie si cimentano assieme nella realizzazione di un prodotto di stampo televisivo e seriale allo stesso tempo. Infatti, visti gli ottimi risultati ottenuti in campo cinematografico, Joss Whedon e soci hanno pensato bene di contagiare anche il piccolo schermo. Con Agenti dello S.H.I.E.L.D., l’operazione commerciale che hanno voluto eseguire è unica e singolare nel suo genere. Infatti, ritengo sia interessante come mamma Marvel sia riuscita ad espandere il suo universo filmico senza discostarsi da esso, pur sfruttando due canali mediatici differenti. Ho detto appunto, senza discostarsi, perché le trame che ci vengono mostrate seguono parallelamente quelle che abbiamo visto al cinema a partire da dopo la battaglia di New York fra gli Avengers e l’esercito alieno dei chitauri. Un esercizio drammaturgico quindi, crossmediale, che fa uso di ulteriori piani narrativi oltre a quelli messi in scena nei vari Iron Man, Captain America, Thor ecc., i quali mettono in luce ed approfondiscono le zone che sono rimaste in ombra all’interno delle saghe inerenti ai Vendicatori. Sicuramente, ci sono stati altri casi in cui abbiamo assistito ad una convergenza tra la sfera televisiva e cinematografica; basti pensare alle ragazze di Sex and the city ed all’equipaggio di Star Trek, due serial che hanno avuto più volte un loro adattamento come lungometraggio. Ma, a differenza di quest’ultimi, Agents of S.H.I.E.L.D. viene concepito partendo dal successo dei supereroi in sala, imboccando la via opposta. Per di più, come ci suggerisce il titolo, la storia gira intorno ad un nuovo gruppo di protagonisti, ossia, alcuni agenti dello S.H.I.E.L.D., mentre, nei film delle due serie poco prima menzionate, la fanno da padroni gli stessi mattatori della loro controparte in TV. Però, in questo innovativo prodotto, è forse proprio la quasi totale mancanza di una connotazione supereroistica che lo rende convincente solo per metà. Non c’è dubbio che i fratelli Wheadon e Maurissa Tancharoen abbiano ideato una buona opera di intrattenimento, in linea con lo stile sci-fi di Joss Whedon e con l’umorismo dei capitoli filmici, prendendo in prestito da quest’ultimi anche la moda di inserire una breve sequenza dopo i titoli di coda in ogni puntata. Tuttavia, i personaggi che agiscono in Agents of S.H.I.E.L.D. non hanno lo stesso carisma, lo stesso piglio, la stessa identificabilità e lo stesso appeal dei loro padri con scudo, martello e raggi repulsori. A loro, non ci si riesce ad affezionare, aspetto che dovrebbe essere uno dei punti cardine per la realizzazione di una serie TV che si rispetti. Difatti, è quando vengono citati oppure fanno una comparsata i beniamini del grande schermo, che si impenna il coinvolgimento nei confronti dello scioglimento delle trame, evidenziando in questo modo come generi curiosità, più che nelle vicende in sé, sulle conseguenze che tali vicende potranno avere all’interno del panorama cinematografico collegato ad esse. Dunque, penso che siamo di fronte ad un’operazione che viva troppo sulle spalle degli eventi dei supereroi di punta, la quale è in grado di abbracciare solo una ristretta fetta di pubblico contrariamente agli Arrow e The Flash firmati dalla concorrente DC Comics, cioè, quella dei fan/NERD più accaniti, che vogliono sapere ogni minimo particolare, ogni minimo cavillo eretroscena riguardanti il Marvel universe formato live action. Speriamo che le prossime uscite marcate Marvel per il medium televisivo, basate sui personaggi fumettistici dell’agente Peggy Carter, di Daredevil, Jessica Jones, Iron Fist e Luke Cage, che interagiranno pure loro con il cosmo fino ad ora creato, siano più alla portata di tutti; per ora, il primo trailer dell’uomo senza paura, ovvero Devil, dai toni pulp e underground, ha riscontrato pareri positivi …. compreso il mio …. staremo a vedere.
Gabriele Manca