“L’insostenibile leggerezza dell’essere” il romanzo simbolo di Milan Kundera scritto nel 1982 , a differenza di quanto ci augureremmo alla sola vista del titolo, non è una lettura tanto leggera, e senz’altro scrivere un romanzo spensierato non era l’intento del suo autore al momento della sua stesura. Recuperare quest’opera che abbonda sui tavolini nelle fiere del libro è un atto di grande coraggio ma anche di piacevole otium letterario.
La storia narra in primo luogo le vicende di Tomas e Tereza, sullo sfondo della Cecoslovacchia probabilmente nel suo periodo più comunista; i due si incontrano nel locale in cui la donna si guadagna da vivere facendo da cameriera e, il libro che Tomas sta leggendo ed è posato dall’uomo, medico di professione, sul tavolino, porta Tereza, amante della lettura, a convincersi che è proprio lui “quello”, perché ha mostrato, distrattamente o consapevolmente che sia, il suo “segno distintivo”, ciò che lo rende diverso dagli altri eventuali pretendenti.
A quanto pare pero, un solo, anche se apparentemente significativo dettaglio, se vogliamo escludere un altro punto in comune tra i due, quale il futuro amore per il cane Karenin, non basterà a farne di quella dei due protagonisti una storia felice. In mezzo ad essa interferiranno quei consueti fattori di indebolimento in una coppia di per se già poco solida, inclusa un’amante.
Sabina, infatti, a quanto pare sembra proprio essere quella donna che tanti uomini desiderano, ma che, ironia della sorte, non riesce a farsi prendere neppure da se stessa; emblematica è per l’appunto la sua vita, alla continua ricerca…
Ed anche se l’epilogo non sarà così drammatico come ci si aspetterebbe, l’angoscia che pervade anche noi lettori e che si taglia a fette nelle pagine del romanzo, lo rende pure così autentico.
Perchè rileggerlo oggi? Il romanzo è adatto alle letture impegnate della stagione estiva, quella più leggera, proprio perché ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero e di disimpegno non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. La lettura è consigliata solo agli amanti più temerari della lettura che preferiscono un bel libro ai racchettoni ed i tornei improvvisati di beach volley sotto il sole d’agosto.
Patrizia Pecoraro