Qualche anno fa le due artiste italiane Luciana Littizzetto e Franca Valeri hanno deciso di scrivere a quattro mani il libro: “L’educazione delle fanciulle”.
Come si intuisce dal titolo, il tema affronta il mondo femminile dal punto di vista del rapporto con gli altri partendo, come dovrebbe essere ovvio, da quello con se stesse.
La struttura del lavoro è pensata in un botta e risposta tra Luciana e Franca, a volte intervallato da qualche argomento affrontato singolarmente ora da una ora dall’altra, con tanto di ricette, non necessariamente culinarie, più una breve intervista doppia alla fine.
Ciò che di più pregevole è contenuto in queste poche pagine è, probabilmente, il fatto che sono presenti non solo due punti di vista differenti, ma soprattutto descritti due mondi, differenziabili principalmente per periodo storico e classe sociale alle quali le autrici appartengono.
La schiettezza cui la Littizzetto ci ha abituati fin dai suoi esordi in tv, non pare poi così in conflitto ma prova in qualche modo ad amalgamarsi alla più “ovattata” narrazione della Valeri e mette, se vogliamo, a confronto e auspicabilmente non in scontro, le giovani e le meno giovani che leggeranno il libro.
Forse però, più che individuare infatti da che parte stare rispetto alle due realtà raccontate (atteggiamento per lo più fine a se stesso), l’intento delle due settentrionali autrici è quello di esporre varie versioni della condizione femminile nostrana per coglierne il meglio da ognuna ed eventualmente servirsene come si crede e, dall’altra parte, far tesoro del peggio.
Perchè rileggerlo? Per scoprire una lettura leggera, adatta al periodo estivo che ha il sapore di una chiacchierata sincera tra amiche davanti all’aperitivo tra un bagno di sole e l’altro.
Patrizia Pecoraro