E’ da poco uscito nelle sale italiane il nuovo film prodotto dalla Fox 2000, “Il diritto di contare” (titolo originale: Hidden Figures) che racconta parte della storia della Nasa da un punto di vista molto particolare e mai preso in considerazione nel passato: quello delle donne di colore.
La pellicola è un omaggio a tre delle più grandi scienziate americane della più tecnologica industria al mondo, quella spaziale, ovvero Katherine Johnson (insignita,nel 2016,della medaglia presidenziale della libertà),Dorothy Vaughan (primo supervisore afroamericano donna) e in ultimo Mary Jackson, prima donna ingegnere afroamericana. In due ore e mezzo, lo spettatore è catapultato all’interno di un’epoca piena di conflitti e timore quale quello della Guerra fredda fra Usa e URSS in lotta non solo militarmente ma anche per il controllo dello spazio, e al tempo stesso, della presa di coscienza dei neri e delle prime lotte pacifiche capeggiate da Martin Luther King.
La storia ci mostra, in toni da commedia, una grande piaga della società di allora e anche odierna,quella del razzismo, e quanto, purtroppo, siano ancora presenti grandissimi pregiudizi e atteggiamenti irrispettosi verso gli uomini e le donne di colore all’interno di un ambiente, quello scientifico, dove dovrebbe esserci la più grande apertura mentale , offrendoci quindi uno spaccato paradossale di questa comunità di scienziati che sembrano più interessati al colore della pelle che alla genialità delle idee delle nostre protagoniste che sgomitando, faticando e appellandosi addirittura alla legge, riescono a veder riconosciuti i loro diritti base quali, ad esempio, il poter andare in bagno con altri bianchi o il poter ricevere una promozione.
“Il diritto di contare” è un lungometraggio molto intenso e forte. Subito dopo la visione, lo spettatore, dopo aver avuto la possibilità di sognare insieme alla Nasa il primo giro dell’uomo intorno alla Terra, riceve una grande ispirazione, quella di lottare al fine di veder realizzati i propri obiettivi e i propri diritti.
Estremamente attuale e a tratti simile rispetto ad altri prodotti cinematografici del passato, come “The Help“, dal quale riprende anche parte del cast,ne consigliamo la visione sicuri del fatto che cambierà, almeno in parte, la convinzione di chi ancora crede che basti un colore per giudicare chi ci sta di fronte.
Ester Genovese