Recensione: “Calmocobra” di Tananai, rivoluzione della musica Italiana o fuoco di paglia?

Con il nuovo album Calmocobra, Tananai abbandona la frenesia del suo esordio per proporre un album più maturo e riflessivo. Le 12 tracce che compongono questo nuovo lavoro rivelano un artista che ha scelto di fermarsi a osservare e contemplare la vita con calma. Le emozioni e i rapporti umani sono al centro dell’opera, esplorati attraverso testi intimi e sonorità che combinano l’elettronica contemporanea con richiami vintage.

Il brano di apertura “Fango” è un manifesto di vulnerabilità: Tananai canta l’importanza di trovare bellezza anche nei momenti più difficili. Al contrario, con “Booster”, ci porta in un viaggio nei ricordi adolescenziali, aggiungendo una nota nostalgica che si inserisce bene nel contesto emotivo dell’album. La collaborazione con Annalisa in “Storie Brevi” rappresenta uno dei momenti più alti, un mix perfetto di pop e cantautorato che cattura subito l’ascoltatore.

Sperimentazione e tradizione in perfetto equilibrio

L’album bilancia sapientemente melodie elettroniche con influenze anni ’80, come in “Punk Love Storia”, una delle tracce più aggressive e sperimentali. La ballad “Ragni” invece, tocca corde più intime, raccontando l’amore e la paura, con una produzione che esalta la dolcezza malinconica del testo. Tuttavia, alcuni brani, come “Guarda Cosa Hai Fatto”, mancano di freschezza e non raggiungono l’intensità delle tracce migliori.

L’evoluzione di Tananai: tra vulnerabilità e ribellione

Il cuore di Calmocobra sta nella sua capacità di mostrare un Tananai più consapevole e maturo. Brani come “Veleno” e “Nessun Confine” evidenziano la sua evoluzione artistica, rivelando un lato emotivo e riflessivo che non era così evidente nel suo lavoro precedente. Pur non privo di difetti, Calmocobra rappresenta un importante passo avanti nella sua carriera.

Con una fusione di eleganza e ribellione, introspezione e sperimentazione, l’album si guadagna un solido 7.5 su 10. Sebbene non tutte le tracce siano allo stesso livello, l’artista milanese dimostra di avere ancora molto da dire, e lo fa con una sincerità che colpisce.

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