Ancora una volta Parigi “barcolla ma nun molla” come direbbero i francesi.
La storia, come anche gli avvenimenti più recenti, ci hanno da sempre dato prova della grande forza d’animo e dello spirito combattivo della “vie lumiere” la quale, può indubbiamente contare su un forte sentimento di coesione che unisce i suoi abitanti. Vedere il bicchiere mezzo pieno, mai mezzo vuoto. La città è alla continua ricerca della bellezza anche quando il clima non è dei migliori. Così nonostante l’emergenza e la preoccupazione mondiale generata dal coronavirus, Parigi non ha pensato neanche per un momento di rinunciare alla sua settimana della moda, accettando impavida il guanto di sfida lanciato da New York, Londra e Milano.
Nove giorni (24 febbraio – 3 marzo) di pura poesia, un piacere per gli occhi e per la mente.
La Paris Fashion Week è probabilmente l’evento moda più noto al mondo: anche i non appassionati di moda sanno quanto le passerelle parigine siano fondamentali nel decretare, confermare o ribaltare i trend di stagione. Grandi nomi protagonisti delle sfilate. Da Dior a Saint Laurent, passando per Balenciaga ,Margiela, Chloe, Celine, fino ad arrivare a Chanel e Miu Miu.
Un’estasi totale figlia delle più diverse suggestioni: dalle tradizioni di maison storiche come Lanvin, Vuitton, Hermès, alle pulsioni orientaleggianti di Yamamoto, Watanabe, Miyake, fino a chi come Off- white e Stella McCartney ha scelto di immergersi totalmente nell’attualità dei giorni nostri.
La PFW è uno di quei rarissimi casi in cui esclusività e democraticità vanno di pari passo: un po’ per tutti, un po’ per nessuno. Democratica perché pronta a rispondere ai gusti di ogni genere, esclusiva perché riservata solo a chi davvero può considerarsi un esperto del settore, capace di comprendere fino in fondo il percorso creativo che si cela dietro una collezione. Diciamolo francamente, riuscire ad imbucarsi ad una sfilata parigina è una missione assai più ardua rispetto al riuscire ad assistere a uno show milanese.
A portare in alto il tricolore italiano, Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior e Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino. I due, che lavorando precedentemente braccio a braccio hanno costituito per tempo una coppia di successo, sono sicuramente tra i diamanti più brillanti della “nostra” corona. Dior propone una donna “a tutto tondo”, un mix perfetto tra androginia, praticità e romanticismo: un abito adatto a qualsiasi circostanza insomma. Valentino è femminilità, seduzione senza alcuna ombra di volgarità: osa con la pelle e non rinuncia al rosso iconico del marchio.
Anche nel caos più totale, le quattro principali settimane della moda incentrate sulle collezioni autunno inverno 2020/21, sono riuscite a risanare l’animo di chi vive nell’attesa trepidante di questi eventi. Ora è tempo di tirare le somme. Curiosi di sapere quali sono davvero i trend che ci guideranno durante le nostre lunghe sessioni di shopping? Scopritelo con me nelle prossime settimane … STAY TUNED!!!
Cristina Ciurleo