Le crisi e le avversità spesso si tramutano in occasione di crescita personale e professionale. Lo sa bene Paola Iezzi che a tre anni dalla difficile separazione artistica dalla sorella Chiara riparte con “Love night” un brano nato dalla collaborazione fra l’artista milanese e il produttore inglese Steve Anderson, storico autore e collaboratore di Kylie Minogue, Leona Lewis, Susan Boyle solo per citarne alcuni, che ha da subito spopolato in rete come la canzone più ascoltata e condivisa online sulla piattaforma Spotify che l’ha eletta numero uno tra gli streaming virali di questa calda estate 2016. Ma non è tutto Paola promette a seguito del progetto “Love night” un nuovo album di inediti, anche in lingua spagnola, che vedrà la luce il prossimo autunno. Noi di Domanipress l’abbiamo incontrata e abbiamo parlato con lei di questa nuova era artistica e di musica.
Ciao Paola, sei tornata sulla scena musicale con il nuovo progetto “Love night” che strizza l’occhio alle atmosfere musicali anni ’80. Qual è la genesi di questo brano?
E’ nato da un importante incontro artistico tra me e il produttore, autore e musicista Steve Anderson. E’ stato una combinazione quasi astrale e magica. Ed è stato davvero un sogno poter scrivere con Steve questo brano. L’arrangiamento e la produzione che aveva pensato Steve per il brano hanno completamente incontrato i miei gusti. Sono anni che mi sono rimessa ad ascoltare le sonorità 80. L’ho fatto da quando avverto che sulla scena internazionale, quel genere di sonorità sono tornate e stavano nuovamente influenzando la musica alternativa,l’elettronica, la dance e il pop. Dai Goldfrapp agli Hurts, dagli Arcade Fire per arrivare al pop più leggero e teen di Ellie Goulding. Tutti questi artisti e moltissimi altri utilizzano da anni i suoni e i synth gli arpeggiatori e le ritmiche, i bassi ripescando dagli anni 80.
Steve Anderson è uno dei produttori musicali di fama mondiale tra i più richiesti. Hanno lavorato con lui artisti come Kylie Minogue, Susan Boyle e Leona Lewis…Come nasce questa collaborazione?
Con Steve Anderson ci siamo conosciuti in un caffè a londra, presentati da amici comuni. Da lì è nata l’idea di fare qualcosa insieme. Non sapevo se l’idea si sarebbe concretizzata, ma poi è successo!
A proposito di anni 80 qualche tempo fa hai condotto con Max Pezzali una trasmissione dedicata alla ricerca dei tormentoni e delle tendenze tipiche di quel periodo. Qual è il tuo tormentone anni ’80 preferito? Citando Raf…cosa è rimasto in Paola degli anni ottanta?
Tanta, tantissima roba…forse certamente tra gli italiani “Boys Boys Boys” di Sabrina Salerno, “Easy Lady” di Spagna, “Self Control” di Raf , “Vamos alla Palya” dei Righeira. Dall’ america sicuramente Madonna con “Live to tell”, un brano atipico per l’estate ma che ricordo segnò molto quel periodo della mia vita.
Ritornando in tema di tormentoni con il duo “Paola e Chiara” sei stata per un decennio in cima alle classifiche con delle hit come “Vamos a bailar”, “Festival” e tante altre…Oggi all’ombra dei recenti fatti di cronaca in un clima dove la leggerezza sembra essersi perduta è più difficile far divertire il pubblico? Personalmente come vivi questo momento storico?
E’ una domanda che meriterebbe un discorso a sé. Non è facile rispondere in poche righe. Stiamo attraversando una sorta di medioevo dal punto di vista storico. C’è un clima di “guerra”. La gente è stanca (lo dico anche nel mio testo in “Lovenight”) la gente è impaurita da quello che sente accadere ogni giorno nel mondo. Gli equilibri dei diversi continenti stanno cambiando e si stanno ridefinendo i confini del mondo e chi saranno le nuove potenze che lo governeranno. C’è molta tensione. E questa tensione si tramuta in terrore. Quando la gente è impaurita normalmente si chiude in sé. Diventa più “ignorante” meno aperta verso gli altri…la paura genera questo. Io, nel mio piccolo, sto cercando di vincere la paura esorcizzandola con il “fare”. Cerco di realizzare cose. Faccio le mie belle fatiche. Non ho grandi sponsor potenti alle spalle. Sono da sola, con le persone che credono in me e in quello che faccio. In questo periodo cerco di circondarmi solo di gente positiva che ha voglia di lavorare, di fare senza lamentarsi continuamente. Oggi si lavora tutti il triplo e si guadagna poco. Ciononostante quello che mi anima è quello che faccio. Cerco di impegnarmi a farlo al massimo delle mie possibilità per offrire un “prodotto” curato, di qualità che soddisfi chi decide di acquistarlo. In questo momento sono come una piccola azienda artigianale che lavora di cesello. Mi dedico anima e corpo a quello che faccio e mi auguro di essere recepita da un bel numero di persone che magari cercano la qualità come me. Oggi si fa più fatica a intrattenere le persone perchè le persone vengono costantemente intrattenute da qualunque forma di divertimento esistente: dagli smartphone che hanno sempre in mano, ai social network dei quali siamo tutti un po’ schiavi. Quindi la musica è diventata una delle forme di divertimento ed evasione. Una delle moltissime. Ci si deve dividere lo spazio con il resto dei “gadgets” che il mondo dell’enterteinment e della tecnologia sforna ogni giorno. Dalle faccette di snapchat, ai pokemon da catturare in giro per la città. Tu capisci che non è semplice. Ma siccome faccio parte anche io , in parte , del pubblico che viene intrattenuto, capisco anche che la gente semplicemente è un bel po’ più distratta di un tempo. Bisogna adeguarsi e capire che non siamo più nè negli anni 80 nè negli anni 90. Dobbiamo, come persone di spettacolo e intrattenitori, stare al passo con i tempi.
Il nuovo singolo si apre con la frase “Io me ne andrei…” se dovessi consigliare un posto in particolare dove passare le vacanze quale proporresti?
L’estate scorsa io sono stata in Marocco. A Marrakech. Un posto magico che consiglio a tutti.
Ritornando alla musica “Love night” è il singolo che anticipa il tuo nuovo album in uscita in autunno. Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo lavoro?
Non posso anticipare ancora nulla anche perchè stiamo ancora lavorando sugli arrangiamenti. Ma sarà un album pop in italiano. Per il resto si vedrà. Sto lavorando parallelamente anche alla versione spagnola del disco, così come è stato per questo singolo.
Prima di “Lovenight” ti sei lanciata nel mondo delle cover con l’ep “I love” e prima ancora nel programma televisivo “I migliori anni” hai interpretato i classici del passato…nel prossimo lavoro ci sarà qualche cover a sorpresa?
Questo non lo so. Posso dirti che mi affascina sempre molto l’idea di cantare delle versioni personali di brani che ho amato o che amo. Quindi non lo escludo. Magari “live” sarà più facile visto che ora sono concentrata esclusivamente sul mio primo album di inediti.
Oltre che cantante in questi anni hai anche avviato una carriera da Deejay nei club di tutta Italia…e non solo. Come cambia l’approccio alla musica dall’altra parte del mixer?
Un po’ cambia, ma non moltissimo. Prima di tutto ritengo che il mio background come musicista mi aiuti un sacco a mettere i dischi. Sia per il “flow” e quindi per la selezione dei brani…perché seguano una sorta di fil rouge e che siano in qualche modo connessi da qualcosa l’uno con l’altro, sia per la questione ritmica e armonica. Certamente il fatto di fare musica da più di vent’anni sento che è un vantaggio. In più comunque hai a che fare con il pubblico, anche se in modo diverso. Ma sempre di pubblico si tratta. La grande differenza è che quando canti li devi far cantare. Quando suoni devi farli ballare. Ma di base devi intrattenerli e divertirli. Devi restargli dentro, attraverso la musica che metti e da come lo fai…deve restargli un bel ricordo della serata. Se riesci a far questo hai vinto. E in fondo cerchi di far lo stesso anche quando canti.
Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Paola Iezzi quali sono le tue speranze e le tue paure?
Il domani cerco di costruirlo con quello che faccio oggi. Ogni giorno, lavorando umilmente e coltivando i rapporti umani con le persone che stimo. Non esiste un domani senza l’ “oggi” e io nel domani credo. Ci credo tantissimo. Anche se vedessi il mondo in fiamme continuerei a crederci. Solo non facendosi abbattere si può davvero sconfiggere il male. Si possono davvero raggiungere alti livelli di consapevolezza e di felicità. Non bisogna mai smettere di crederci, dandoci un gran da fare ogni giorno per migliorare noi stessi e ciò che ci circonda. E’ faticoso? Si lo è. E anche tanto. Tanto che spesso ti viene voglia di mollare tutto e scappare (come dico nella mia canzone Lovenight), ma poi invece bisogna rimanere e fare. La mia paura più grande è cedere alla paura. Che è il peggio che ci possa capitare. La paura va combattuta sempre. Tutti abbiamo paura, ma la paura la dobbiamo sconfiggere. E sapete come ho imparato a sconfiggerla io? Stando insieme agli altri.
“Lovenight” parla della paura e nel ritornello scrivo “se restiamo insieme niente può far male”. E’ vero. L’unione fa la forza!
Simone Intermite