Oliviero Toscani: prorogata fino al 4 febbraio la mostra al m.a.x. di Chiasso

A seguito del grande successo di pubblico, viene prorogata fino a domenica 4 febbraio 2018 al m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera), la prima antologica dedicata a Oliviero Toscani che ripercorre più di cinquant’anni di attività di uno dei comunicatori più noti e discussi a livello internazionale.

L’esposizione, a cura di Susanna Crisanti e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo, prende avvio da una cinquantina di immagini vintage inedite, realizzate da Toscani negli anni ’60 durante i suoi anni di studio alla Kunstgewerbeschule di Zurigo.

Il visitatore si trova immediatamente a confrontarsi con un allestimento che gli consente di vivere un’esperienza fortemente immersiva: nelle sale del museo, infatti, sono proiettate oltre 20.000 immagini, dagli inizi fino alle ultime campagne per la Philarmonie di Parigi, Cosmoprof, InStyle, Nicopanda e Best Company.

Oliviero Toscani è stato ospite sulle pagine di Domanipress LEGGI L’INTERVISTA ESCLUSIVA

In mostra è anche possibile apprezzare 72 stamponi delle campagne realizzate per United Colors of Benetton e 39 numeri (1991–2000) di “Colors”, la rivista internazionale concepita e diretta dallo stesso Toscani, in cui vennero affrontati con grande visionarietà temi sociali all’epoca poco raccontati, come l’AIDS, l’anoressia, la violenza contro le donne, l’emigrazione, l’ecologia e la pena di morte.

La rassegna, inoltre, esce dal m.a.x. museo per dialogare con la cittadina di Chiasso; un centinaio di ritratti di donne, uomini e bambini di diversi paesi e culture del progetto “Razza Umana” sono, infatti, esposti di fronte all’ingresso del museo e lungo il Corso San Gottardo fino alla dogana con l’Italia, grazie alla cooperazione con le Nazioni Unite Human Rights (“Stand Up For Human Rights”). Anche le grandi fotografie di “Razza Umana” restano visibili fino al 4 febbraio 2018.

Accompagna l’esposizione un catalogo bilingue italiano-inglese (Éditions d’Art Albert Skira, Ginevra, 2017), corredato di un ricco apparato fotografico, con testi delle curatrici, di Francesco Merlo e Angela Madesani.

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