Anche quest’anno Galleria Campari aderisce alla Notte Europea dei Musei, aprendo gratuitamente al pubblico i suoi spazi espositivi nella serata di sabato 21 maggio 2016, dalle ore 19.00 alle ore 24.00.
L’iniziativa, promossa dal Consiglio d’Europa e Unesco nei paesi aderenti, coinvolge circa 3.000 musei e ha lo scopo di promuovere le eccellenze spesso poco conosciute del patrimonio culturale mediante aperture serali straordinarie gratuite o alla cifra simbolica di un euro.
Galleria Campari offrirà al pubblico tre visite guidate gratuite che si svolgeranno alle 19.00, alle 20.30 e alle 22.00, alla scoperta di Galleria CAMPARI e del progetto espositivo Different Perspective, della fotografa tedesca Barbara Probst (Monaco di Baviera, 1964), esposta fino al 9 luglio 2016 presso il Campari Wall, all’interno del quartier generale del Gruppo CAMPARI a Sesto San Giovanni.
Per il quarto anno consecutivo, sulla scia dei successi degli anni passati, Galleria Campari risponde “presente” all’appello europeo, ponendosi tra le eccellenze meneghine desiderose di rappresentare la proposta culturale della città, offrendo a cittadini e turisti un’occasione unica per guardare l’arte con una luce diversa, in un orario diverso.
Mediante l’adesione alla Notte Europea dei Musei, Campari riafferma il proprio legame con il mondo dell’arte e con la città, confermando ancora una volta quello spirito all’avanguardia che da oltre 150 anni fa di Campari uno dei simboli di Milano e, all’estero, del bon vivre italiano.
Tutte le informazioni sui luoghi della cultura aperti e sulle iniziative promosse in occasione della Notte Europea dei Musei saranno disponibili sul sito del MIBACT.
Galleria Campari
La Galleria Campari, nata nel 2010 in occasione dei 150 anni di vita dell’azienda, è un museo aziendale di nuovissima concezione: uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design.
Il progetto nasce nell’ambito della riscrittura architettonica e funzionale dello storico stabilimento di Sesto San Giovanni, fondato da Davide Campari nel 1904. Tra il 2007 e il 2009 il complesso è stato interamente trasformato, con un progetto dell’architetto Mario Botta, per la realizzazione del nuovo Headquarter del Gruppo Campari e il recupero dello storico fabbricato destinato appunto a ospitare il museo.
La Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza dell’Archivio Campari, vero e proprio giacimento culturale trasversale, che raccoglie oltre 3.000 opere su carta, soprattutto affiche originali della Belle Epoque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ‘70, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Franz Marangolo, Guido Crepax e Ugo Nespolo; caroselli e spot di noti registi come Federico Fellini e Singh Tarsem; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni.
Quella della Campari è una storia fatta di brillanti intuizioni, di campagne pubblicitarie raffinate, di una strategia comunicativa all’avanguardia che ha vestito il prodotto di arte e design e ha saputo associarlo alla cultura e alla creatività italiane: la visita alla Galleria Campari è una totale immersione sensoriale nei principi di creatività, vitalità e proiezione verso il futuro che da sempre hanno caratterizzato il marchio; le opere sono esposte sia in originale che in versione multimediale, rielaborate da giovani Interaction Designer (Cogitanz) utilizzando modalità multimediali quali il video wall con 15 schermi dedicati ai caroselli dagli anni ‘50 agli anni ‘70, gli 8 proiettori in alta definizione che proiettano su una parete di 32 metri manifesti d’epoca animati, video dedicati agli artisti, immagini tratte dai calendari e gli spot pubblicitari dagli anni ‘80 a oggi. Infine un tavolo interattivo con 12 schermi touch screen consente di fruire gran parte del vasto patrimonio artistico dell’azienda.
Per gestire al meglio un allestimento che fa ampio uso delle più moderne tecnologie, Galleria Campari è stata la prima a integrare in ambito museale la piattaforma di sviluppo opensource Arduino, ideata da Massimo Banzi. Nata nel 2002 a Ivrea, in provincia di Torino, e ora utilizzata in tutto il mondo, Arduino è composta da una scheda elettronica abbinata a un software e può contare su una comunità internazionale di modder, che costantemente contribuiscono a migliorarlo con le loro idee e il loro lavoro.
Arduino deve il suo nome al bar dove i suoi fondatori erano soliti fare l’aperitivo, e all’interno del quale nacque l’idea per questa piattaforma. Una coincidenza che rafforza il legame con il Campari: entrambi frutto della creatività italiana, anche se appartenenti a due epoche profondamente diverse, hanno in comune anche l’essere nati nel segno di quella convivialità così caratteristica del nostro Paese.
È infine allo studio una APP dedicata a Galleria CAMPARI, che consentirà ai visitatori, e al pubblico in generale, di poter fruire di approfondimenti sui contenuti in esposizione, di ulteriori contenuti aggiuntivi e di informazioni sempre aggiornate.
La Galleria Campari, inoltre, organizza mostre temporanee, attività didattica e di ricerca, e promuove pubblicazioni sulla storia della comunicazione dell’azienda attraverso arte e design. Offre servizi di prestito a musei ed esposizioni e di consulenza storico-critica a sostegno dei progetti curatoriali che includano materiale della collezione Campari e visite guidate per privati, studenti ed esperti del settore.
Dal 2013, la sede del Gruppo ha destinato uno spazio anche all’arte contemporanea e ad alcune delle più interessanti voci dell’arte del nostro tempo. Nella hall dell’HQ del Gruppo, è stato allestito il Campari Wall, speciale spazio di dialogo con gli artisti, in collaborazione con le gallerie più prestigiose e vetrina per talenti creativi italiani e internazionali.
Dall’11 maggio a sabato 9 luglio 2016, Campari Wall con “Different Perspectives” vedrà protagonista la fotografa tedesca Barbara Probst, con un polittico tratto dalla serie fotografica Exposure.
La Galleria Campari è uno spazio suggestivo ma anche un centro di ricerca e produzione culturale, che riassume in sé molto di ciò che ha fatto grande Milano e il nostro Paese: l’arte, il design e la capacità di fare impresa, dove l’innovazione poggia sulle solide basi offerte dalla tradizione.