Mettiamo al centro il futuro. Dei nostri sogni, delle nostre speranze, del nostro impegno. Questo è l’invito che proviene dal Salone Internazionale del Libro di Torino, edizione 2018. Su questo tasto hanno battuto il tasto gli interventi che hanno animato la conferenza di apertura, che ha visto la partecipazione della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, del presidente della Camera Roberto Fico, del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, della Sindaca di Torino Chiara Appendino, del direttore editoriale del Salone Nicola Lagioia, del presidente della Cabina di Regia del Salone Massimo Bray.
Mettiamo al centro il futuro. Dei nostri sogni, delle nostre speranze, del nostro impegno. Questo è l’invito che proviene dal Salone Internazionale del Libro di Torino, edizione 2018. Su questo tasto hanno battuto il tasto gli interventi che hanno animato l’inaugurazione.
A cominiciare da quello del presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Il libro è un formidabile strumento di dialogo, circolazione di idee, offre il terreno fertile per far maturare gli ideali di libertà e giustizia, enunciati nella nostra Costituzione, tra le giovani generazioni”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Camera Roberto Fico che non ha voluto mancare al taglio del nastro. “Questo Salone è un orgoglio per Torino e per tutta l’Italia” ha commentato Fico. Il presidente della Camera ha proseguito: “Il Salone è un laboratorio da cui ogni anno provengono nuovi stimoli per affrontare le sfide del futuro con rinnovata energia”.
Sull’energia che si respira al Lingotto si è soffermato anche Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone: “Per questa energia devo innanzitutto ringraziare la squadra di collaboratori che da un anno lavora a questo progetto”. Ed ancora: “Grazie agli editori italiani che con il loro coraggio sanno sempre darci di più, grazie agli scrittori che in questi anni di superficialità ci insegnano ad andare nel profondo delle cose”. Lagioia ha, infine, sottolineato: “Sarà una delle edizioni più belle e ricche della storia del Salone, desidero ringraziare Massimo Bray per la libertà editoriale che ci ha concesso”.
Nel suo intervento Massimo Bray, presidente della Cabina di Regia del Salone, ha ribadito il legame della manifestazione con la città natale: “Il Salone è nato a Torino e qui deve rimanere, perché qui ha maturato intelligenze e competenze uniche. Desidero ringraziare i dipendenti della Fondazione, i collaboratori, la Fondazione per la Cultura e il Circolo dei Lettori: abbiamo fatto un grande gioco di squadra per far sì che il Salone rinnovi anche quest’anno e in futuro la sua vocazione di motore di cultura”.
Presente all’inagurazione anche il ministro dei beni e delle attività culturali e dell turismo Dario Franceschini: “Si sta profilando un nuovo governo – ha sotttolineato Franceschini -, mi auguro che si consolidino i risultati e si portino avanti i progetti per la cultura avviati nella scorsa legislatura”.
La parola è infine passata allo scrittore Javier Cercas, che tenuto l’attesa lezione inaugurale sul tema E pluribus unum: l’Europa e l’eroismo della ragione.