In libreria dal 15 febbraio “La nostra parte” il nuovo saggio di Elly Schlein, l’astro nascente della sinistra italiana, edito da Mondadori: una serie di riflessioni su come tenere insieme i grandi temi del nostro tempo, l’ambiente, l’ingiustizia sociale, l’inclusione, le migrazioni, in un progetto che sia coerente, di lungo periodo ma anche concreto.
Viviamo tempi segnati da incertezza sul futuro. Se le diseguaglianze sono aumentate e la Terra si trova sull’orlo del collasso non è un caso, ma l’effetto di precise scelte. Si possono fare scelte diverse, in grado di ridurre i divari e le emissioni, di migliorare la vita delle persone e del pianeta? Secondo Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, già parlamentare europea, la risposta è sì. Possiamo unire le lotte per la giustizia sociale e ambientale, nel segno dell’intersezionalità, attorno a una visione condivisa: ecologista, progressista e femminista insieme.
Non si può, infatti, lottare efficacemente contro le diseguaglianze se non si affronta al contempo l’emergenza climatica, che ne è concausa ed effetto. E, viceversa, non si può attuare una vera svolta ecologica senza accompagnare in essa la società intera, a partire dalle fasce più marginalizzate. Serve una politica diversa da quella che cerca un capro espiatorio al giorno senza fornire soluzioni, capace invece di aggregare energie e competenze attorno a proposte coraggiose per affrontare le sfide su cui ci giochiamo il futuro. Redistribuire ricchezze, sapere, potere e accompagnare la conversione ecologica, restituire dignità al lavoro e superare il patriarcato, realizzando una società inclusiva: Elly Schlein prova a ricostruire il filo che unisce queste cinque sfide intrecciate in una visione che manca alla politica, ma si fa sempre più largo nelle mobilitazioni delle nuove generazioni e nella società.
Per ciascuna di esse l’autrice raccoglie, racconta e formula proposte concrete, di respiro nazionale, europeo e globale. La nostra parte è un invito alla mobilitazione collettiva per un futuro più giusto e in equilibrio col pianeta, perché sperare non basta: «dobbiamo scegliere di essere parte del cambiamento che vogliamo generare».