Finalmente è arrivato al Festival di Giffoni Richard Madden. Ai ragazzi del Festival l’attore, diventato un interprete di fama mondiale universalmente noto e apprezzato in tutto il mondo, specialmente dopo aver vinto il Golden Globe per il miglior attore in una serie drammatica nel 2019 per Bodyguard consiglia di non pensare troppo al giudizio degli altri. “Al me più giovane direi di non prendersi troppo sul serio, perché a nessuno interessa e quando ero più giovane io non c’erano i cellulari e quindi le persone almeno avevano lo sguardo sollevato oggi nessuno ti guarda perché sono tutti impegnati a guardare i loro schermi”.
Numerose le domande dei ragazzi in sala sul suo lavoro di attore, sul percorso per diventarlo e Madden sfata un luogo comune: “per me, credo sia importante sapere che per essere un buon artista non devi necessariamente aver sofferto, è un falso mito” E aggiunge: “Quello che è fondamentale è avere compassione per la sofferenza, e comprensione delle altre persone: questo rende il ruolo veramente autentico”.
Sul tema della discriminazione positiva nel settore dell’audiovisivo e dell’intrattenimento, Madden afferma: “Sono contento di vedere sempre più copioni senza indicazione di genere, età o etnia nelle descrizioni dei personaggi. E’ un passo enorme: come non c’è nulla che diversifica le emozioni, non dovrebbe esserci nulla che diversifichi le persone”.
L’attore scozzese confessa poi al pubblico: “A volte mi sento impotente come attore nell’influenzare questi movimenti” e dal palco lancia una sfida agli aspiranti cineasti tra i giffoner: “Se qualcuno di voi sarà un regista o uno sceneggiatore nel futuro dovrete chiedervi sempre di più cosa posso eliminare di superfluo sulle caratteristiche dei personaggi e più sulle emozioni da trasmettere”.
La giornata a Giffoni prosegue per Madden con un secondo incontro con 800 ragazzi tra i 13 ed i 18 anni provenienti da 33 paesi