La musica di Paolo Conte dopo aver conquistato la Mostra del cinema di Venezia approda in sala con il film evento “Vieni via con me”

Arriva al cinema il film evento su uno dei grandi cantautori italiani, presentato fuori concorso della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e presente nelle sale, distribuito da Nexo Digital, il 28-29-30 di settembre. Con la collaborazione di grandi nomi della scena artistica italiana (Roberto Benigni, Vinicio Capossela, Francesco De Gregori, Renzo Arbore, Lorenzo Jovanotti, Peppe Servillo e molti altri), Giorgio Verdelli racconta uno dei personaggi più geniali ed enigmatici della storia della musica.

Era un mondo adulto si sbagliava da professionisti Paolo Conte, “Vieni via con me” si presenta come un film documentario, prodotto da Sudovest Produzioni, Indigo Film in collaborazione con Rai Cinema, narrato dalla voce di Luca Zingaretti e basato su una lunga intervista tra Verdelli e Conte.

Materiali inediti, interviste, straordinarie testimonianze, pensieri e musica fungono da guida per evocare quello che possiamo definire “il continente contiano”. Un continente artistico formato dal mistero di una vita che valga la pena di essere vissuta e da personaggi che si susseguono come essenze di film o racconti. Andrea Camilleri definì alla base della creazione di Conte la Musica stessa. Essa è considerata come Musa indiscussa del genio, a cui viene affiancato il Verbo ovvero le parole.

Quest’ultime sono figlie dalla melodia, ma portano in sé una totale autonomia poetica che non risulta d’impaccio allo spettacolo sonoro anzi fa parte di esso e lo amplifica. Et alors, Monsieur Conte, ça va mieux? Un’artista ecclettico paragonato dal New York Time a Tom Waits e Randy Newman, con un successo internazionale che si racconta attraverso le sue canzoni visive con personaggi essenziali che frequentano luoghi di quella realtà decadente ormai dimenticata del cinema degli anni 30-40 del Novecento il tutto costellato da canzoni che riflettono l’anima di Conte che vuole vivere, nonostante il cambiamento incessante della realtà, come uno sparring partner nel tempo sospeso dell’amato Bar Mokambo.

Vieni via con me” racconta un artista straordinario, sviluppando anche le storie umane connesse al suo personaggio: persone, sentimenti, città e generazioni. Il film è, a tutti gli effetti, un percorso per raccontare un pezzo importante del nostro vissuto emozionale, attraverso le canzoni di Conte e il suo passato prossimo. Il cuore del lavoro sta proprio nel raccontare, con una forte suggestione filmica attorno alla musica, la cronaca e le infinite declinazioni sentimentali che le grandi canzoni di Conte hanno sempre assunto nel nostro immaginario. Il repertorio è stato selezionato in base allo script e alle testimonianze, mentre le interviste sono l’elemento fondante del documentario e rientrano in una traccia narrativa dello stesso.

Particolare cura è stata dedicata alla scelta e all’utilizzo delle musiche sulle interviste e sulle panoramiche, in modo da creare una serie di suggestioni che potessero completare, introdurre e meglio definire il repertorio. Il montaggio gioca un ruolo fondamentale nella parte creativa del progetto, incasellando i tasselli del film in un flusso che segue e rappresenta al tempo stesso il senso narrativo film. Alcuni elementi che ricorrono nella narrazione si fanno soggetti e significato, a rappresentare snodi importanti della musica e della personalità dell’artista. Come la “Topolino Amaranto”, che ritorna in vari snodi e diventa simbolo del ruolo che la memoria ricopre nell’arte di Conte: presente e passato che si mescolano in un dialogo incessante nella sua lirica e in chi l’ascolta. Naturalmente alla base del progetto c’è una lunga intervista “intima” di Paolo Conte, in cui i racconti di personaggi, canzoni e vicende umane mescolano tenerezza ironia e charme tipici dell’avvocato di Asti.

Maria Del Vecchio

Articolo precedenteAl Giardino della Triennale di Milano il gran finale del Festival del Cinema Russo curato da Uliana Kovaleva
Articolo successivoI South Park ritornano su Commedy Central per raccontare il mondo in tempo di pandemia
Laureata in Lettere Moderne presso l’università G. D’Annunzio, ha conseguito la seconda laurea in Filologia moderna. Insegnante di lettere e amante dell’arte in tutte le sue declinazioni, ha collaborato nell’allestimento di varie rassegne culturali d’arte e vari progetti editoriali letterari e cinematografici organizzando progetti di rivalutazione artistica del territorio.