È stato presentato giovedì 22 luglio 2021 a Perugia da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, il progetto di riallestimento del percorso espositivo del museo umbro, nato nel 2016 con l’attribuzione di un finanziamento di 5 milioni di euro da parte del Fondo Sviluppo e Coesione.
L’ultimo riallestimento della Galleria Nazionale dell’Umbria, eseguito in due fasi tra il 2002 (terzo piano) e il 2006 (secondo piano), ne ha configurato l’attuale volto con esiti certamente apprezzabili per eleganza e coerenza delle soluzioni.
Il progetto di riallestimento, firmato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici, la cui esecuzione è affidata al consorzio Ganosis di Benevento, ha fornito l’occasione per rivedere la selezione delle opere e i criteri del loro ordinamento lungo il percorso espositivo.
L’intento perseguito fin da subito è stato quello di lavorare per trasformare la Galleria in un museo del terzo millennio, fedele alla sua storia e alla sua identità, ma all’avanguardia per quanto riguarda la conservazione del patrimonio, la sicurezza dei beni e delle persone, la sostenibilità ambientale, la comunicazione interna ed esterna, l’interdisciplinarità e l’internazionalità della ricerca.
Il riallestimento, che vedrà la luce nella primavera 2022, offrirà al visitatore un percorso più semplice e intuitivo al servizio di un ordinamento museale cronologico, con alcuni inserti di opere recentemente acquisite o richiamate dai depositi. A integrazione della visita il progetto multimediale curato da Magister Art, pensato allo scopo di fornire approfondimenti e angolazioni inedite su una selezione del patrimonio esposto.
Le novità cominceranno già dall’atrio di Palazzo dei Priori con il nuovo bookshop ampliato nelle dimensioni oltre che nelle funzioni, e con una nuova illuminazione che ne valorizzerà l’architettura, le volte, i costoloni e le finestre a ogiva, tutte testimonianze inequivocabili dell’origine medioevale dell’edificio.
La Galleria conserva in prevalenza dipinti di soggetto sacro databili tra il XIII e il XVIII secolo che si adattano perfettamente a criteri espositivi cronologici.
Seguendo il fil rouge dell’evoluzione degli stili fra il Medioevo e il Novecento, ogni sala ne racconta uno spaccato: la rivoluzione giottesca, la fioritura del gotico a Siena, la breve ma intensa stagione tardogotica
e così via fino a un’ulteriore, grande novità. Per la prima volta, infatti, la Galleria Nazionale dell’Umbria si apre al contemporaneo, ospitando lavori dei tre più significativi artisti umbri del Novecento: Gerardo Dottori, Alberto Burri e Leoncillo, nomi internazionali ma intimamente legati alla regione d’origine.
Tra i principali esiti della riprogettazione, la creazione di due sale monografiche dedicate al più grande maestro umbro, Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perugino, di cui il museo conserva il maggior numero di opere, capaci di rappresentarne la carriera dagli esordi fino alla morte. Questi capolavori, prima distribuiti in sette diversi ambienti, vengono riuniti in due ampi spazi, uno al terzo piano, dedicato alle imprese giovanili e della prima maturità, l’altro al piano inferiore, destinato alle prove più significative degli ultimi venti anni di attività.
Le novità non finiscono qui. I lavori creeranno un laboratorio di restauro, un’aula didattica attrezzata e una biblioteca di Storia dell’arte, con oltre 25.000 volumi, che sarà possibile aprire al pubblico grazie all’aiuto del sindaco del Comune di Perugia Andrea Romizi che ha concesso alla Galleria l’utilizzo della Sala del Grifo e del Leone e della sala che si affaccia su Piazza IV Novembre.
Anche l’aspetto “green” non verrà tralasciato. Il nuovo sistema di illuminazione, ad alto contenuto tecnologico, sarà dotato di rilevatori di presenza che permetteranno di tarare automaticamente l’intensità luminosa; in assenza di visitatori le luci saranno regolate al minimo, permettendo così un notevole risparmio energetico.
Un restyling del sito e il lancio del progetto “La Galleria digitale”, attraverso il quale sarà possibile accedere liberamente a tutto il materiale d’archivio cartaceo e fotografico della Galleria, compreso quello relativo ai restauri, completano l’offerta di un museo sempre più inclusivo, accessibile, innovativo, sorprendente.