Riccardo Bruni è uno degli autori candidati quest’anno al prestigioso “Premio Strega” con il romanzo “La notte delle falene”. L’autore Orbetellano classe 1973 è il primo scrittore che approda al premio letterario più famoso d’italia con un romanzo auto-pubblicato da Amazon Publishing scrivendo una nuova pagina della storia della letteratura italiana dove promozione web e social network non sono più un tabù nemmeno per un premio storico come lo “Strega”. La candidatura presentata da Giancarlo De Cataldo e Roberto Ippolito al Comitato direttivo del Premio presieduto da Tullio De Mauro “Amici della domenica” hanno alimentato l’interesse per questo autore pioniere self publishing che nel giro di pochi giorni ha scosso il mondo accademico letterario diventando portavoce inconsapevole delle reali possibilità offerte dal digitale e delle nuove realtà editoriali nascenti. Noi di Domanipress.it l’abbiamo incontrato ed abbiamo parlato con lui del nuovo romanzo.
Il tuo ultimo romanzo “La notte delle falene” è un racconto noir ricco di spunti narrativi inconsueti, la storia ha diverse voci narranti e ci sono molti colpi di scena nascosti. Quali sono state le tue ispirazioni?
“La notte delle falene” è un romanzo raccontato con diverse “voci” perché la trama si sviluppa sotto diversi punti di vista. L’idea principale era quella di raccontare la storia di una persona logorata dai sensi di colpa che torna sulla scena del crimine dopo dieci lunghi anni e scopre grazie ad un ritrovamento fortuito che non tutte le cose erano state raccontate perché c’è una verità sepolta.
Il romanzo è incentrato tutto sul tema del “segreto”, come diceva lo psichiatra e psicoanalista Carl Gustav Jung noi pensiamo di poter possedere dei segreti ma poi sono i segreti che posseggono noi e si rimane spesso incastrati in essi fino a condizionare irrimediabilmente la nostra vita.
Il romanzo si apre con la voce di Alice, la vittima dell’omicidio, che risulta essere verosimile per la sua forte caratterizzazione psicologica…
Mi piaceva l’idea che Alice, la vittima dell’omicidio, fosse una delle prime voci narranti. Questo espediente narrativo ricorre spesso nei film noir penso a “Viale del tramonto” di Billy Wilder con William Holder che parte con lo sceneggiatore riverso in piscina, ormai morto, che racconta attraverso la voce narrante la sua storia. Sono dei cortocircuiti letterari che mi sono venuti in mente anche inconsciamente e che regalano al racconto una profondità particolare…
Qual è stata la tua reazione quando hai saputo che il romanzo “La notte delle falene” era stato candidato per il “Premio Strega”?
Quando mi ha chiamato Alessandra Tavella di Amazon publishing mi ha detto: “Riccardo siediti ho una notizia da darti…Roberto Ippolito e Giancarlo De Cataldo hanno portato il tuo romanzo al “Premio Strega” ed io ovviamente sono rimasto seduto nella stessa posizione per un po’ (ride)
La nomina allo “Strega” per un autore pioniere del self publishing è un evento storico figlio dei tempi che cambiano ed aprirà sicuramente nuovi orizzonti editoriali ad altri autori che nascono dal web. Credi che il futuro della letteratura sia dei gruppi di lettura su Facebook e non solo dei grandi editori?
Non so se il self publishing sia il futuro della letteratura…io sono nato da quel mondo prima del romanzo “La notte delle Falene” ho pubblicato diversi racconti come self publisher quindi conosco bene l’universo letterario indie, quello dei piccoli editori che sembra lontano anni luce rispetto alle realtà editoriali presenti al “Premio Strega” poi ho iniziato a collaborare con Amazon Publishing che nel ruolo di editore ha pubblicato il mio ultimo romanzo…
Secondo me bisogna capire che l’editoria online e quella classica non sono universi distanti ma sono un mondo solo con elementi diversi che possono e che devono dialogare. L’arrivo del digitale può offrire tante nuove possibilità a tutti non solo agli indipendenti. É giunto il momento di fare un passo avanti di non vedere più la questione come digitale contro cartaceo ma capire le nuove opportunità nate dall’avvento delle nuove tecnologie e sfruttarle al meglio. Le possibilità riguardano non solo gli autori che sono riusciti a farsi notare ma anche i lettori che hanno con il digitale possibilità infinite…si possono trovare per esempio libri che materialmente non esistono più.
A proposito di lettori, i tuoi romanzi sono molto apprezzati dal pubblico del web e le recensioni positive presenti in Amazon e non solo dimostrano concretamente questo interesse. L’editoria online proprio perchè priva dell’autorevolezza del editore storico che si pone come filtro è spesso un mare magnum dove per i lettori può essere facile perdersi….Qual è stato il tuo segreto per emergere in questa realtà così variegata?
Questo non lo so…probabilmente molti lettori conoscevano il mio modo di scrivere anche grazie al blog dove pubblico racconti ed ho un rapporto diretto con loro. Dopo la notizia dello “Strega” tanti lettori che mi conoscevano già prima mi hanno contattato e mi hanno fatto i complimenti per il romanzo questo mi fa molto piacere…
Hai già letto qualche romanzo di quelli nominati tra i 27 candidati alla settantesima edizione “Premio Strega”? Con quale romanzo ti piacerebbe gareggiare in finale?
Esprimerti le mie preferenze è molto difficile perché in lizza ci sono romanzi molto interessanti da quelli proposti dai grandi editori come “L’uomo del futuro” di Eraldo Affinati edito da Mondadori fino a quelli presentati dagli editori indie come “Miracolo a Piombino” di Gordiano Lupi edito da Historica, in realtà ci sono molti titoli che mi incuriosiscono…
Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Riccardo Bruni quali sono le tue speranze e le tue paure?
Sono fondamentalmente ottimista: nel Domani mi auguro che si riescano a superare in tutti i campi i conflitti inutili con meno competizioni e più collaborazioni.
Simone Intermite