La musica trap e pop urban in cima alle classifiche di Spotify, oltre ad essere un potente mezzo attraverso il quale le nuove generazioni riescono a riconoscersi, condividere ed elaborare la propria vita e le emozioni a suon di beat, è soprattutto il simbolo di un riscatto possibile, un nuovo ascensore sociale che per reazione avversa e contraria alla crisi e alle buone occasioni di vita che mancano nasce dal cemento delle strade e trova nella diffusione digitale una vetrina universale per gridare la reazione ad un disagio che diventa opportunità. Random, al secolo Emanuele Caso, uno dei talenti emergenti più importanti della nuova scena rap italiana; ex muratore ed ora protagonista delle classifiche, Top Viral di Spotify con 6 dischi di platino e oltre 210 milioni di stream è uno dei più interessanti cantautori della nuova generazione nel panorama musicale italiano capace di riscrivere le regole e raccontare il contemporaneo in musica. Il suo ultimo singolo “Siamo di un altro pianeta” scritto insieme a Raige e prodotto da Zenit e Mario Fanizzi si sviluppa come un’insolita canzone d’amore che trasporta i protagonisti in un mondo tutto loro, stravagante e romantico. Il video è stato girato da Samuele Sbrighi nella straordinaria scenografia del Parco Artistico Mutonia, una cava abbandonata a Santarcangelo di Romagna in cui una comunità di artisti inglesi, il gruppo Mutoid, ha dato vita negli anni ‘90 a una serie di installazioni realizzate con rifiuti inorganici come ferro, plastica, gomma, alluminio e rame. Noi di Domanipress abbiamo ospitato Random nel nostro Salotto virtuale per parlare con lui in questa Video Intervista di background urban e di principi di libertà da tutelare.

Il tuo nuovo singolo si intitola “Siamo di un altro pianeta”, tu giovane rapper esponente della nuova generazione musicale italiana a quale universo ti senti di appartenere?

«Sono prima di tutto un libero cittadino di questo pianeta come tutti ma spesso mi sento di appartenere ad un altro posto; è come se fosse un luogo mentale dove posto dove sentirmi libero di fare ciò che voglio, un luogo in cui è possibile realizzare tutti i miei sogni senza essere giudicato dall’esterno, dove produco musica senza pensare a tutto quello che c’è intorno, ecco questo il mio pianeta personale. Sono molto fiero di questo mio nuovo singolo perché mi rappresenta pienamente».

La tua libertà passa soprattutto dalla musica che hai utilizzato come strumento per esprimere al meglio la te stesso…Quando hai capito che scrivere canzoni sarebbe diventato il tuo mestiere?

«Sinceramente credo che la passione per la musica sia un dono che si acquisisce alla nascita. Sin da piccolo mi accorsi che non avevo gli stessi interessi dei miei coetanei mentre magari a loro interessava incontrarsi al parchetto o giocare a calcio io preferivo stare rintanato a casa seduto davanti a un computer ad ascoltare la musica senza fare niente, solamente per il piacere di perdermi tra le note. Anche oggi i miei amici mi invitano spesso alle loro feste ma io preferisco restare in casa con la mia fedele chitarra per comporre ed esprimere ciò che provo. Ho sempre voglia di farlo, è un bisogno primario che fa parte di me da sempre. Io provengo da una realtà piuttosto difficile e la musica è stata per me una fedele compagna che non mi ha fatto dimenticare i problemi trasformandoli in opportunità».

Tu appartieni alla generazione Z, la prima fascia d’età che si colloca tra i 14 e i 24 anni, cresciuta con internet come parte integrante della routine quotidiana e che non ha avuto modo di conoscere un mondo che non comprendesse i “Segui”, i “Like” e le visualizzazioni dei contenuti. Anche per la promozione della tua musica i social hanno un impatto importante, i tuoi brani sono particolarmente apprezzati dal pubblico di TikTok. Quali sono i giusti prerequisiti per “spaccare” sui social?

Per me l’utilizzo dei social è stato fondamentale per emergere e far conoscere al grande pubblico chi era Random. In realtà sono stato fortunato a credere subito nella piattaforma TikTok prima che lo facessero gli altri, è stato come un giusto allineamento dei pianeti. Quando mi sono iscritto stava uscendo il mio primo singolo “Chiasso” ed è stato un vero e proprio boom inaspettato. Mi sono ritrovato migliaia di followers che si divertivano a condividere il mio pezzo. Quella è stata la mia benedizione, incontrare per la prima volta il favore del pubblico è stato emozionante».

Personalmente qual è il tuo social network preferito?

«TikTok non è stato sin da subito il mio social preferito, oltre al mio lavoro personalmente l’ho utilizzato poco. Ultimamente mi ci sono riavvicinato perchè mi fa sorridere, ci sono tanti utenti che condividono momenti felici, balletti e contenuti leggeri e se vuoi anche stupidi. Io ti confesso che sono un amante del trash quindi li guardo per trascorrere qualche momento di svago anche se non sono il tipo che si mette a registrare dei video virali di sua spontanea volontà».

Chi ti ha convinto ad approdare su TikTok?

«Il merito è stato di uno dei miei manager a propormi di entrare su questa piattaforma che non era ancora conosciuta a tutti. Secondo lui il pezzo “Chiasso” aveva tutte le caratteristiche per funzionare bene sui social. Personalmente all’inizio non ero molto d’accordo con questa scelta ma poi ho deciso di fidarmi di chi mi segue e mi sono lanciato in questo universo».

A livello personale invece?

«Ho un rapporto di amore ed odio con i social, da fruitore dei contenuti li guardo e mi piace molto guardare cosa producono gli altri. Personalmente preferisco utilizzarli per il mio lavoro, in questo ormai c’è un bisogno effettivo perché grazie ai nuovi media è possibile arrivare a tutti, senza limiti».

La comunicazione tra artisti e fanbase è radicalmente cambiata, i social network hanno comportato un cambio di passo ma l’urgenza dei fan di postare la fotografia su instagram può prendere il sopravvento anche su situazioni personali oltre i riflettori. Recentemente la rapper Madame, che è stata ospite sulle nostre pagine anche per parlare di questo tema (Per leggere e guardare l’intervista esclusiva a Madame clicca qui) ha espresso la sua posizione in merito alla questione scatenando una piccola polemica…Cosa ne pensi?

«Credo che i social network creino una connessione fondamentale per ogni attività che è bene coltivare, soprattutto in questi tempi. Per ciò che riguarda i fan mi è capitato spesso di trovarmi in situazioni simili a quella di Madame, ogni artista ovviamente ha il suo carattere ed il suo modo di vivere e reagire alla popolarità. Recentemente a cena con la mia ragazza per festeggiare il nostro anniversario sono stato letteralmente sommerso da decine di richieste di selfie. A me fa piacere che accada, sono grato al mio pubblico e se oggi posso concedermi il lusso di realizzare i miei sogni lo devo a loro. Prima di essere un cantante lavoravo come muratore, conosco il rispetto e soprattutto la fatica. Proprio per questo è importante che non manchi mai l’educazione, io mi concedo volentieri ma come dice giustamente Madame non sono un oggetto. Non è dovuto che mi debba fermare a scattare una foto se non sono nelle condizioni di volerlo fare ma con i miei fan c’è un rapporto di amore puro e di reciproco rispetto. Può capitare che per qualcuno sei soltanto un fenomeno e questo non mi piace prima di essere un’artista sono una persona».

Hai sottolineato il tuo percorso di vita ed il tuo background, nel rap spesso si incontrano storie di successo nate dal ghetto. Quali sono i valori di chi nasce in una condizione sociale ed economica svantaggiata?

«Il messaggio fondamentale è che si può sempre risalire basta crederci ed impegnarsi. Tutti noi possiamo, lavorando nel quotidiano, cambiare la nostra vita e giocare al meglio le carte che il destino ci offre. Penso a molti miei colleghi illustri che sono partiti proprio dalla strada, da zero, e hanno costruito delle carriere giganti, ma questo è un discorso che si può ampliare anche ad altri campi. Io non parlo spesso del mio passato ma posso garantirti che non è stato facile per me arrivare fino a qui…».

Dal cantiere ai palchi più importanti d’Italia come quello di Sanremo 2021 tra i big e “Amici speciali” il format di Maria de Filippi. Sono entrambi due vetrine importanti con milioni di spettatori: qual è stato il più ansiogeno?

«Sicuramente quella di Sanremo 2021 è stata la settimana peggiore della mia vita, la pressione del Festival mi h messo a dura prova, ho vissuto un periodo buio, uscivamo da una una pandemia, ho dubitato di tutto e di tutti».

In particolare i tuoi dubbi su cosa si son concentrati?

«Ho dubitato me stesso prima di tutto. Non è facile non sentirsi all’altezza della concezione che si ha di se stessi. Sono arrivato in riviera portando con me tutta la gavetta e le esperienze passate e alla fine è andata bene…».

Oltre il piazzamento in classica che ti può accostare a grandi nomi della

musica come Zucchero ed Eros Ramazzotti che non hanno raggiunto il podio cosa hai imparato da Sanremo?

«Posso dire che è stata dura a livello di ritmo, in una settimana si concentrano tante cose da fare e mille aspettativa. Quella sul palco dell’Ariston è stata un’esperienza fortemente formativa. Sono sincero non sono riuscito ad esprimermi al meglio in quel contesto per ragioni diverse che non vorrei neanche stare a puntualizzare perché non voglio fare polemica però per tanti fattori non sono riuscito a dare quello che realmente volevo durante la mia esibizione».

Il pubblico dei social, soprattutto su TikTok ti segue con molto affetto: facciamo un gioco io ti dico una parola e tu me la sintetizzi con un hashtag che ti somiglia. Partiamo dalla parola “musica”.

«Bhe ti direi assolutamente #Chitarra».

Se ti nominassi la tua citta “Riccione”?

«Hastag #Sabbiachescotta».

Se ti dicessi primo stipendio da cantautore”?

«Ti risponderei hashtag #Hofattoisoldi (ride)».

A proposito di cantautori, con quale artista della scena musicale ti piacerebbe collaborare?

«Ce ne sono tanti, ho già collaborato ad esempio con Carl Brave e ci siamo divertiti moltissimo. Ora mi piacerebbe un featuring con Sfera Ebbasta o anche con chi è lontano dall’universo del rap come i Maneskin…».

La locuzione “fuori di testa” fa parte anche di una tua hit…

«Si quello è sicuramente un punto in comune ma conoscendoli ho scoperto che ne abbiamo diversi…Mi piacciono molto e meritano tutto il successo che stanno riscuotendo anche all’estero».

Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Random quali sono le Tue speranze e le sue paure?

«Io spero che domani tutti possano prendere in mano la loro vita senza paura di essere giudicati, mi auguro spero che ognuno possa trovare il proprio pianeta. La mia paura è che questo mondo possa continuare a saturare le esperienze, si corre troppo e si bruciano le tappe. Tutto arriva troppo presto, penso ai ragazzini di oggi che in giovane età hanno già scoperto tutto della vita e che non hanno il gusto della scoperta. Mi auguro un futuro in cui non ci sia la corsa a chi brucia prima le tappe ma che si sviluppi la consapevolezza che la vita è una e bisogna gestirla nel migliore dei modi seguendo i propri sogni per realizzarli».

Intervista esclusiva a cura di Simone Intermite

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Direttore editoriale del portale Domanipress.it Laureato in lettere, specializzato in filologia moderna con esperienza nel settore del giornalismo radiotelevisivo e web si occupa di eventi culturali e marketing. Iscritto all’albo dei giornalisti dal 2010 lavora nel campo della comunicazione e cura svariate produzioni reportistiche nazionali.