La risata può essere un toccasana per il nostro benessere psicologico secondo accurati studi scientifici si è scoperto che ridendo rilasciamo nell’organismo le endorfine, dette “ormoni della felicità”, che incrementano le sensazioni di benessere. Una battuta può risollevare l’umore dopo una “giornata no” o, addirittura, essere d’aiuto in un momento di tensione politica. In un periodo storico complesso, come quello che stiamo attraversando, intrattenere attraverso lo spettacolo e la comicità è una missione ardua e non sempre possibile. Michele Foresta, noto al grande pubblico come “Il mago forest” è stato protagonista in uno uno degli ultimi show prodotti da Amazon Prime “Lol2 chi ride è fuori“, registrato precedentemente la situazione di contrasto internazionale, accettando la sfida di trascorrere sei ore in compagnia di altri nove colleghi comici d’eccezzione da Maccio Capatonda a Max Angioni passando per Corrado Guzzanti e Tess Masazza, con la mission impossibile di non ridere. Durante lo show molti sono stati i colleghi che hanno temuto il suo stile ironico ed esilarante come “nemico” della missione. Prima fra tutte Virgina Raffaele coinvolta nello show in uno sketch ricco di black humor che ha conquistato il pubblico e fatto in breve tempo il giro del web. Ma non è tutto Il mago Forest noto al grande pubblico per la sua lunga collaborazione con i vari “Mai dire…” della Gialappas Band, incursioni al Festival di Sanremo e al Festivalbar e recenti apparizioni televisivi è stato recentemente protagonista di una serata benefica intitolata “Una serata per l’Ucraina” organizzata da Eataly e Master of Magic. Noi di Domanipress abbiamo avuto il piacere di parlare con il Mago Forest del backstage di LOL e della comicità come cura dell’animo umano.
Sei stato protagonista della seconda stagione di LOL: Chi ride è fuori, il comedy show Amazon Original, non sei riuscito ad arrivare alla vittoria finale ma i tuoi scketch sono tra i più apprezzati sui social network…
«Sono molto soddisfatto di come sono andate le cose e rivedendomi mi sono molto divertito, anche se devo dirti che è stata una sfida difficile. Negli anni mi hanno proposto diversi reality ma non mi sento adatto per questo genere di format. Ad Amazon ho detto subito di si perché il peggior rischio che potevo correre era ridere e poi la durata totale è di sei ore, non rischiavo di annoiarmi. Inoltre mi interessava la sorpresa di trovare altri colleghi di cui ovviamente da regolamento non conoscevo il nome».
Tu sei stato uno dei primi ad entrare sul palco di LOL2…
«Si, mi piaceva l’idea di essere nella stessa casa con professionisti come Corrado Guzzanti, Diana del Bufalo e Virginia Raffaele è stata davvero una bella esperienza».
Tra tutti i protagonisti chi temevi fosse stato il primo a farti ridere?
«Temevo più di tutti me stesso ed effettivamente ne avevo ragione perché alla fine mi sono auto sabotato ridendo per bene due volte ad una mia battuta. Dopo le prime due ore chiuso non pensi più al gioco e alle telecamere e si abbassano i freni inibitori, è stato come ritrovarsi tra amici al ristorante dopo che che si bevuto un bicchiere di troppo. In questo caso a LOL non ci sono alcolici ma c’è un aria frizzante ed un contesto che ti induce al divertimento e allo scherzo.
In questo momento far ridere è una missione impossibile…
«Noi comici viviamo sotto pressione, siamo sempre sotto esame ed abbiamo la necessità di far ridere a tutti i costi. L’incubo peggiore per un’attore che svolge il mio mestiere è quello di non risultare divertente…Il programma è stato registrato in un momento diverso rispetto a quello attuale, probabilmente oggi non saremmo riusciti a registrarlo».
La cravatta, il cane appoggiato alla gambe ed infine la foto in tuta adamitica scattata da tua moglie…Per far ridere a LOL hai utilizzato diversi props che sono diventati virali sul web. Com’ è avvenuta la scelta di questi oggetti?
«Nella famosa valigia dell’attore come canta De Gregori avevo preparato per LOL una serie di oggetti funzionali alle gag che avevo pensato ma poi purtroppo non son riuscito a metterli in scena tutti quanti. Ho utilizzato solo una piccola percentuale dei miei pezzi forti…questo mi dispiace».
La tua fotografia di nudo è entrata subito in trend topic..
«In realtà quello scatto è una citazione di un film di Jared Bulmer dove alcune fotografie mettono a repentaglio le dinamiche dei protagonisti…Io in maniera ironica volevo omaggiare questo momento mostrando a tutti il mio nudo integrale nascondendo la mia foto agli spettatori per poi presentare delle foto “normali” che per il sentimento del contrario avrebbero fatto ridere. Invece non è andata così ed è successo che Virginia ha subito riso e quindi si è svelato il trucco. Adesso il mio lato B posso dire che è entrato in trend topic proprio come quello di Belen Rodriguez.
In LOL per non ridere fondamentale è controllare anche la mimica facciale. Uno dei tuoi più grandi maestri è il comico milanese Maurizio Nichetti uno dei mimi tra i più importanti d’Italia. Quanto ti ha aiutato nel affrontare il reality?
«L’insegnamento di Maurizio Nichetti è stata una risorsa che ho sfruttato non solo per LOL. durante la mia carriera mi sono sempre ispirato agli insegnamenti dei grandi maestri che hanno costruito la mia formazione. Ho iniziato a praticare l’arte del far ridere proprio partendo da una scuola di mimi proprio con il più grande posso dirti che lui è stato una grande fonte di ispirazione per me».
Prima di essere il mago che tutti noi conosciamo hai macinato diversi anni di gavetta, cosa ricordi della tua carriera da mimo?
«Ho viaggiato in giro per il mondo e non mi sono mai scoraggiato nonostante il destino non sembrava essere a mio favore. Ho preso la valigia e sono partito andando nelle grandi capitali europee, a Londra e Parigi per esercitarmi e sicuramente la strada la ritengo una grande maestra perché ti pone difronte ad un pubblico distratto e tu devi attirare la sua attenzione mentre corre in metropolitana per andare a lavoro. Devi essere capace, veloce e soprattutto esercitare un contatto visivo forte. Oggi tutta quell’esperienza fa parte del mio bagaglio di comico anche il pezzo del “suonatore di capezzolo” che è nato su LOL proviene da quel periodo».
La tua comicità è legata alla magia che riesci a coniugare alla chiave comica…Come mai hai scelto proprio questo ruolo?
«Da ragazzo guardando la televisione mi affascinava la figura di un mago chiamato Mike Oney, un personaggio francese dall’aria un po’ alticcia che parlava emettendo versi e realizzava magie sghembe. Da allora si è deposto in me il germe della magia. Mi piace girare il mondo e andare ai congressi dove si incontrano i maghi e gli esperti del settore. La realtà dei maghi di professione è molto strutturata ci sono dei club nazionali e mondiali dove potersi scambiare trucchi e suggerimenti. Io non avendo il fisique du role di Silvan che è alto, bello e bravo, mi sono sempre posto come la parodia di quel mondo. Ma ovviamente per poter realizzare una degna parodia è necessario conoscere la realtà che si prende in esame per far ridere e quindi conosco i trucchi che a me riescono ma mi piace arrivarci facendo capriole e non solo stupire».
In LOL però non hai realizzato le tue “magie”, d’altronde oltre ad essere il Mago Forest sei anche uno showman amato che spazia dal Festival di Sanremo a Mai dire gol…
«Si, per LOL ho voluto mettere da parte la magia per farmi conosce al pubblico per un lato anche inedito, oltre alla magia ovviamente ho realizzato con il mio personaggi anche altri progetti.Ho lavorato per vent’anni con la Giallappas collaborando insieme per oltre venti edizioni».
In questi anni sembra esserci stato un buon feeling tra te e i “geni” della Gialappas…
«Con i ragazzi c’è un splendido rapporto di amicizia, qualche anno fa ho celebrato insieme al sindaco in comune il matrimonio di Giorgio Gherarducci ed incontrarci è sempre come ritrovare un angolo di casa. La squadra in un lavoro è fondamentale, ultimante abbiamo lavorato insieme anche per l’ultimo show di Michelle Hunzicker un’altra cara amica a cui non riesco mai a dire di no».
Sia a “Mai dire..” che al Festival di Sanremo sono particolarmente esilaranti le tue interviste che spesso hanno strappato una risata anche ai personaggi che notoriamente non sono molto propensi a raccontarsi…
«Mi piace giocare con i ruoli, nello specifico in quello dell’intervistatore sono talmente inadeguato da poter sconfinare in domande anche imbarazzanti che riescono a far divertire l’ospite. Quando sembro offensivo e pungente in realtà offendo me stesso».
Eppure la comicità oggi rispetto ai primi anni duemila sembra avere il freno a mano…
«In questo momento tutto più difficile perché non si può giocare troppo con le parole, il politicamente corretto, che pure ritengo necessario nella tutela di alcune categorie fragili e per l’abbolizione dei luoghi comuni e gli stereotipi ma nel campo della comicità è un limite forte. Abbiamo diviso il mondo in categorie ed ognuno difende la sua ma la comicità dovrebbe essere un porto franco dove tutto è possibile perchè è il contesto che lo richiede. Un comico dovrebbe poter godere della massima libertà».
Nel mondo arcaico latino la satira riusciva a mettere la berlina anche i potenti più dispotici…
«Si, e cosi dovrebbe essere. Io posso dirti che sono sempre stato molto attento ma mi è capitato di pronunciare una battuta comica sul mondo LGBT al Festival di Sanremo che generò scandalo perchè non fu accettata. Era volutamente esagerata per ironizzare su un tema importante come l’omofobia ma ricordo che non ebbe l’impatto che avrei voluto. Anche in LOL ho scherzato molto con Max Angioni creando un attrito che esiste solo per la sua forma comica… ».
Henry Bergson disse “Non esiste comicità al di fuori di ciò che è propriamente umano”.
«Sono d’accordo per questo la comicità nasce anche dal conflitto e dallo scontro che è tipicamente umano. La contrapposizione genera per sua definizione una risata ma qualcuno sui social ha letto questo scherzo con Max Angioni su LOL come un momento di bullismo. Il rischio è quello di abituarsi a prendere la vita troppo sul serio…».
Oltre alla comicità il politicamente corretto ha anche cancellato diversi archetipi della nostra cultura…
«Si, stiamo assistendo alla così detta cancel culture secondo cui anche il bacio del principe azzurro mentre la principessa sta dormendo può definirsi un atto di violenza sessuale senza il consenso…mi sembra che si stia esagerando».
A proposito di personaggi, in molti ricordano con particolare affetto la tua partecipazione al videogame cult targato Sony Naughty Dog Crash Bandicot…Cosa puoi dirci di quell’esperienza?
«Io non sono un videogiocatore ma in molti mi riconoscono come Neo Cortes. In realtà mi sono avvicinato a questo mondo per caso, cercavano una voce per un personaggio cinico ma che ha in se anche una chiave ironica e hanno pensato a me per il ruolo. Mi sono divertito a ritrovarmi a doppiare un personaggio così diverso da me. Ho doppiato anche un personaggio dei Fliston, le tartarughe ninja ed altri…il doppiaggio ti fa rivivere delle storie mettendoti nei panni di qualcosa diverso da te. Mi stimola molto, devi trovare la giusta chiave per renderlo nella maniera più fedele possibile».
Trovare oggi una chiave di lettura comica alla realtà complessa che stiamo vivendo è quasi un’impresa impossibile…
«Lol è stato registrato precedentemente alla situazione in Ucraina, sicuramente se il conflitto fosse accaduto prima probabilmente non avremmo pensato di registrare e di andare avanti. Anche il segmento comico di “Che tempo che fa” dove ero ospite è stato fermato per dare la priorità ad argomenti importanti».
Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” il Mago Forest quali sono le tue speranze e le tue paure?
«Nel Domani spero che ritorni la pace e che si ritorni a sorridere…lo meritiamo tutti. La mia vita è stata piena di successi e di soddisfazioni ed auguro agli altri che possano avere una chances per realizzare i propri sogni. Non si può essere felici da soli, la gioia è soprattutto condivisione».
Intervista Esclusiva a cura di Simone Intermite