Irene Fornaciari, dopo aver calcato i palchi di tutta italia con un’intensa attività live è ritornata sulle scene musicali con un nuovo album prodotto da Diego Calvetti intitolato “Questo tempo”, ricco di sonorità contemporanee e testi che che esplorano i sentimenti umani, dal rapporto tra gli uomini a quello con Dio. Il singolo “Blu” presentato al sessantaseiesimo festival di Sanremo ed il nuovo brano “Dalla finestra di casa mia” in rotazione radiofonica in questi giorni, così come l’intero progetto discografico, mostrano la nuova maturità artistica di Irene che scopre nuove tonalità vocali toccando le note più profonde come a voler esprimere qualcosa di intimo abbandonando le paure e le insicurezze, guardando il mondo con occhi nuovi volgendo lo sguardo al sociale e alla vita. Noi di Domanipress l’abbiamo incontrata e abbiamo parlato con lei di questo cambiamento.
Il tuo ultimo album “Questo tempo” è molto diverso dalle sonorità alla Woodstock con venature rithm’n blues dei tuoi precedenti album come “Vintage baby” e “Grande mistero”. Cosa è cambiato?
Questo mio cambiamento è avvenuto in maniera molto naturale in questi anni, il mio album precedente“Grande mistero” risale a quattro anni fa. In questi anni ho vissuto esperienze che mi hanno fatto crescere, ho ascoltato nuovi generi musicali ed ho avuto la fortuna di suonare tantissimo in giro per l’Italia con una formazione semiacustica con chitarra voce e tastiere. La mia voce live era molto nuda e in questo modo sono riuscita a scoprire delle sfumature nuove rispetto al passato. In questo disco il mio modo di cantare è diverso mi sono concentrata su note vocali più gravi e su tonalità più basse per raccontare in musica delle tematiche più mature rispetto ai dischi precedenti…insomma non sono più una ragazzina (ride) e mi trovo in una fase in cui ho lasciato da parte i sentimentalismi sdolcinati per riflettere su tematiche di vita anche più spirituali.
La vita ed il tempo sembra che ti abbiano regalato una nuova consapevolezza…
Si “Questo tempo” lo definisco l’album della consapevolezza ricco di sonorità elettroniche e contemporanee grazie al prezioso supporto del produttore Diego Calvetti. Il soul ed il rithm’n blues sono sempre nel mio sangue ma l’ascolto di riferimenti più contemporanei come Lana Del Rey e i London Grammar mi hanno ispirata molto.
Per questo album hai scelto autori importanti come Niccolò Agliardi, celebre autore di Laura Pausini, e firme note come Federica Abbate e Diego Calvetti; come hai scelto le canzoni che compongono questo progetto?
In realtà ho già collaborato in passato con molti di loro,mi conoscono bene per questo sono riusciti a cucirmi addosso delle canzoni vicine al mio modo di pensare ed hanno subito avuto una forte connessione con me…è stato tutto molto naturale, credo che loro mi stimino tanto…Non riuscirei a cantare canzoni che non sento mie, tutte le tematiche di questo album mi appartengono. Abbiamo provinato più di quaranta testi e poi abbiamo scelto le undici canzoni che compongono l’album.
Nella title track dell’album “Questo tempo” canti: “Sei tu che mi descrivi l’universo…come se fossi in prima elementare quando la maestra ci voleva far cantare”. Quando hai capito che la tua strada era il canto? Vivendo in una famiglia dove si respirava aria di musica essendo figlia di Zucchero è stato facile capire quale fosse il tuo cammino?
Questa è una bella domanda…ho sempre avuto la passione per il canto, da piccola ascoltavo Tina Turner, Aretha Franklin e Stevie Wonder e sognavo di poter cantare come loro…ma il mio problema è sempre stata la timidezza! All’inizio nessuno sapeva del mio talento…nemmeno in famiglia perché mi vergognavo, non mi facevo ascoltare dai miei genitori e da mia sorella….poi una sera mi sono fatta coraggio e a Forte dei Marmi, dove vivevo, mi proposero di fare un duetto con mio padre. Ricordo che quella sera cantammo “Imagine”di John Lennon e sorpresi tutti, fu un momento magico. Per me la musica è ancora oggi una terapia per vincere la timidezza…
A proposito di timidezza nei tuoi album alcuni brani mettono in mostra la sensualità al femminile. In “Grande mistero” c’era il brano “Badaboom” in quest’ultimo album invece continui su quel tema con “Un giorno perfetto”…
È vero attraverso la musica riesco a comunicare molto di più che con le parole. Certe volte può emergere anche un lato sensuale e femminile perché quando canto riesco a sentirmi libera di esprimere quello che penso.
Durante le partecipazioni ai vari Festival di Sanremo ti sei tolta tante soddisfazioni: hai duettato con i Nomadi, hai portato sul palco Brian May e Kerry Ellis ed hai omaggiato Gianni Morandi…con quale altro grande artista ti piacerebbe duettare in futuro?
Il mio desiderio più grande è riuscire a duettare con Tina Turner, l’ho sempre seguita per me è un mito, per altro ho saputo che abita in Svizzera; magari un giorno farò la follia di andarla a trovare…
Dopo il brano “Blu” dedicato ai migranti presentato a Sanremo continui ad osservare la vita con “Dalla finestra di casa mia”…
Il brano l’avevo scritto un po’ di tempo fa a Genova…vivendo in collina riuscivo a vedere il mare e le scie degli aerei. Durante le giornate malinconiche mi piaceva perdermi guardando la vita intorno a me immaginando le storie che ogni persona poteva raccontare. Ho chiamato Vincenza Casati e insieme siamo riuscite a creare questo testo. La musica, invece, l’ho scritta con Roberto Giribardi e Diego Calvetti che hanno scritto una melodia molto leggera…è un inno alla vita. Bisogna buttare via tutte le paure e vivere…a me è successo spesso di vivere questa condizione.
Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Irene Fornaciari quali sono le tue speranze e le tue paure?
Il Domani lo vedo positivo…mi piace guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Ci sono tanti giovani che hanno voglia di lavorare e con nuove idee… Il mio Domani sarà sicuramente dedicato alla musica.
Simone Intermite