In libreria “Non sono io tutto” di Alfredo Annicchiarico: le tante facce della verità.

Non sono io tutto” di Alfredo Annicchiarico è un romanzo emotivamente coinvolgente, che racconta la storia di un uomo che deve fare i conti con una scomoda verità. Zeno Pavani è un protagonista dall’ironia dissacrante e dalla parlantina nevrotica, che si concede totalmente al lettore rendendolo partecipe di ogni suo pensiero, di ogni sua rimostranza – «Il fatto è che, fuori di qui, ci proiettiamo negli specchi senza vetro che riflettono la nostra immagine adattata dal vuoto delle bugie, siamo i perfetti narratori del nulla, gli architetti di case dai muri scrostati dalle convinzioni secolari.

Soprattutto, siamo orfani di padri e di madri che ci avrebbero pure insegnato la sincerità, se solo non si fossero persi tra le nebbie della menzogna universale: quella della perfetta uguaglianza tra tutti». Egli narra in prima persona dell’immersione nella vita di suo fratello, Leonardo, morto qualche anno prima dopo aver dedicato tutta la sua esistenza ad aiutare i bisognosi. Leonardo era un prete, e non uno qualunque, tanto che la Chiesa è ormai vicina a dichiararlo beato; Zeno, essendo un reporter, è stato incaricato da un giornale cattolico di delineare un ritratto veritiero del fratello, per far conoscere al mondo il suo miracolo su una ragazzina di tredici anni, Maddalena, che sembrava non avere speranze di guarire prima di conoscerlo.

Nel corso della ricostruzione della vita e delle esperienze del fratello, mentre si confronta con diverse persone che erano state vicine a lui, Zeno conosce dei lati di Leonardo che non pensava potessero fare parte della sua personalità: da sempre convinto di avere un approccio alla vita completamente diverso dal suo, improvvisamente si rende conto di averlo giudicato in modo approssimativo. Una cosa però non gli torna: un insegnante del seminario dove il fratello aveva studiato gli offre in dono il primo libro scritto da lui, per poi confessargli – «Leonardo ha conosciuto il diavolo, Zeno. Quando è venuto qui da noi, lui già ci aveva avuto a che fare». È un tarlo che gli entra nel cervello: cosa voleva intendere con quella frase? In che senso il fratello ha conosciuto il diavolo, proprio lui che era così buono e caritatevole? L’intuito da giornalista di Zeno lo porta a voler scavare più a fondo in questa situazione, sperimentando eventi al limite del reale ed entrando in una vicenda torbida costellata di ignobili bugie e di pericolose manipolazioni, di amori impossibili e di sorprendenti rivelazioni.

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