È Amicizia/Amore, è quel sottile filo trasparente che unisce due anime, seppur distanti fisicamente; è protezione, sintonia, supporto e attenzione. È quel trait d’union che appaga e comprende e restituisce serenità d’animo, libertà di essere sé stessi – senza mistificazioni, senza maschere»: sono le parole di Teresa Antonacci, autrice della prefazione del romanzo “Solo un raggio di sole” di Cinzia Cofano.
In quest’opera si parla dell’amicizia tra tre donne – Silvia, Amira e Sofia – e del percorso che compiono per meritarsi l’amore che hanno sempre desiderato. Il romanzo si svolge su tre linee temporali diverse corrispondenti alle storie delle tre protagoniste, che poi convogliano in un punto in cui le donne si riuniscono e condividono le loro esperienze di vita. La prima storia raccontata è quella di Silvia; è il 2016 e la osserviamo in un momento particolare della sua esistenza: alla ricerca di calore vero, e soprattutto di un’affinità mentale, ha deciso di provare a stabilire un contatto su un sito di incontri. Inizialmente scettica, deve ricredersi quando conosce Sunny, un uomo molto sensibile – «Si era lasciata subito conquistare dal suo modo affascinante di scrivere che le lasciava intendere la sua grandezza d’animo.
Era bello scrivergli, non vedeva l’ora di ricevere i suoi messaggi». Silvia ha un estremo bisogno di amore ma ha paura di buttarsi: il suo passato le ha insegnato che spesso i legami sono fonte solo di dolore o, ancora peggio, di umiliazione, ma non riesce a fuggire dai sentimenti che prova per Sunny.
L’uomo sta infatti liberando il suo spirito con le sue parole e le sue attenzioni; una condizione che non aveva sperimentato nel suo precedente matrimonio, che l’aveva invece imprigionata in un vortice di sofferenza e di solitudine. Stefano era stato un marito possessivo e crudele, incline alla violenza psicologica e in certi casi anche fisica; anche dopo la nascita della loro figlia non era cambiato, anzi, era peggiorato, spingendo Silvia a sentirsi sempre più disperata, fino alla decisione, dopo un ricovero per percosse, di chiedere la separazione – «Troppo a lungo ho sopportato. Troppo a lungo ho cercato di accontentare gli altri invece di ascoltare il mio cuore. Troppo a lungo ho rinunciato a vivere. Ora ci metto un punto. Inizio la mia nuova vita». Mentre Silvia affronta il suo duro percorso, anche Amira e Sofia compiono i loro preziosi passi verso la consapevolezza di sé; aiutate dalla loro grande amicizia, si avvicinano all’amore forti del loro rapporto, che le terrà sempre al sicuro.
Roberta Giudice