Il regista Giuseppe Saccà conquista cinque Nastri d’Argento: «Il cinema italiano ha bisogno di nuove voci»

Non posso che essere felice di questi riconoscimenti. I talenti del cinema vanno individuati anche nel mestiere di produttore”. Così Giuseppe Saccà dopo i cinque Nastri d’Argento (più la menzione speciale per l’attrice Barbara Chichiarelli ) conquistati da Favolacce, il film realizzato dal produttore con Pepito Produzioni. La pellicola dei gemelli D’Innocenzo, già Orso d’Argento al Festival di Berlino 2020 come migliore sceneggiatura, si candida a essere il film rivelazione di questo 2020, anno davvero diverso dagli altri e che proprio oggi “ci vede rattristati per la scomparsa di un grande del nostro cinema, Ennio Moricone, al quale dobbiamo moltissimo per la notorietà e la credibilità del nostro cinema nel mondo” dice Giuseppe Saccà.

“Il cinema italiano – spiega Saccà – ha bisogno di nuove voci: va rilanciata la funzione del produttore, che è all’origine dell’ industria audiovisiva”. Ho sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani talenti”  al punto da indurre il produttore a lanciare un invito a chi scrive che sembra quasi una provocazione a registi e sceneggiatori: “Se non trovate udienza con le vostre sceneggiature, portate a noi ciò che altri non vogliono leggere”.

I giovanissimi Fabio e Damiano D’Innocenzo, alla loro seconda prova, sempre in tandem con  Giuseppe Saccà, sono la dimostrazione che se si ha talento e storie importanti alla fine si emerge. Il produttore ringrazia tutti coloro che hanno contribuito a dare vita a questo eccellente risultato: “Rai Cinema con Paolo Del Brocco. Vision, Amka e Qmi, che hanno accompagnato il film sin dalle prime battute. Il sindacato  Sngci e il suo Presidente Laura Delli Colli. , Carlo Chatrian, direttore del Festival di Berlino, che ha apprezzato i gemelli D’Innocenzo sin dal loro ‘La terra dell’abbastanza’ nel 2018”. Ma non solo: “Ringrazio la troupe di Favolacce, che ha  attraversato – prima della pandemia – un delicato sciopero nell’estate 2019 che avrebbe potuto mettere a rischio la produzione e la stessa partecipazione al Festival di Berlino, dimostrando serietà e dedizione per questo meraviglioso mestiere che è lavorare per il cinema”. Ovviamente un pensiero speciale per Fabio e Damiano D’Innocenzo, “due registi che, sebbene più giovani di me, mi hanno insegnato molte cose che saranno parte del mio bagaglio professionale per il futuro”, conclude Saccà, che ha un solo obiettivo invece per il futuro del cinema italiano: far ripartire i set al più presto, unendo il mondo che ruota intorno allo spettacolo in uno sforzo collettivo di settore che possa riportare molto presto la macchina produttiva del cinema italiano al livello internazionale che le compete.

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