I cani italiani non superano la prova costume. Ecco tutti i rimedi per correre ai ripari

La bellezza è negli occhi di chi guarda, si dice. Ed è certo che se guardiamo i nostri pet con gli occhi dell’amore, ci appaiono sempre perfetti e bellissimi. Se noi, nonostante una benemerita campagna sociale che promuove la body positivity, ci crucciamo ancora con la prova costume, spesso ignoriamo la ciccia in più dei nostri pelosi. Per loro, ancor più che per noi, non è una questione estetica ma di salute.

Secondo un’analisi di amusi  azienda che si coccupa di pet food esclusivamente Made in Italy alla consulenza mirata di veterinari nutrizionisti, condotta su un campione dei suoi clienti, solo l’11% degli italiani ritiene che il proprio cane sia in sovrappeso; nell’85% dei casi il cane è normopeso e per il 4% è sottopeso. Sono dati clementi, fin troppo: mediamente, in Europa in cane su due è in sovrappeso e uno su dieci è addirittura obeso. Che fare? Chiudere un occhio non è certo la soluzione migliore per il loro benessere. Serve invece una maggiore consapevolezza dei rischi che un’alimentazione sbagliata può far correre ai nostri cani.

«Per correre ai ripari – dichiara Costanza Delsante, medico veterinaria e consulente nutrizionale di amusi – occorre farsi guidare dagli esperti per scegliere l’alimentazione giusta e, soprattutto, non usare il cibo come unica forma di ricompensa psicologica. Ci sono infatti moltissimi modi per gratificare il proprio amico a quattrozampe. L’alimentazione può essere usata come una coccola, ma solo occasionalmente, o ad esempio, durante la fase di addestramento. Uno degli errori principali nella relazione cane-padrone è quello di pensare che l’unico metodo per premiare il proprio animale sia quello di allungargli qualcosa di molto sfizioso (e generalmente molto calorico). Spesso invece basta un gesto di attenzione nei confronti del nostro compagno di avventura. È bene ricordare, inoltre, che un piano nutrizionale bilanciato può includere gli snack, ma il loro apporto calorico giornaliero non dovrebbe superare mai il 10 % dell’energia fornita quotidianamente dalla dieta.»

Non è solo un problema di spuntini, comunque, ma anche una questione di come strutturiamo la sua routine alimentare: i cibi più economici sono spesso ricchissimi di carboidrati, sono arricchiti con esaltatori di sapidità per renderli irresistibili, e nella parte proteica sono prevalentemente composti di scarti. Il risultato è che l’animale ingrassa: proprio come ingrasserebbe chi mangiasse soltanto merendine comprate al discount. La dieta, invece, deve essere naturale, sana, bilanciata e gustosa, a prova di slurp ma anche di bilancia.

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