Giorgio Dell’Arti in libreria con “Il mistero della vedova Siemens” per raccontare la storia di Eugenio Chiesa

Giorgio Dell’Arti pubblica per La nave di Teseo Editore il romanzo storico Gli onorevoli duellanti ovvero Il mistero della vedova Siemens, un’opera ironica e storiograficamente accurata scritta da un giornalista molto conosciuto, fondatore de “Il Venerdì di Repubblica”.  Con una scrittura elegante ed essenziale e con un umorismo tagliente, l’autore presenta una cronaca puntuale di un surreale episodio legato alla politica italiana del 1910. Nell’introduzione al romanzo, Dell’Arti racconta di essere approdato alla scrittura dell’opera per errore: mentre stava facendo ricerche per un altro libro ambientato nel 1901, un errore di battitura della data l’ha portato a leggere sul Corriere della Sera il resoconto del duello tra il generale Luigi Fecia di Cossato e l’onorevole Eugenio Chiesa.

L’autore narra quindi una storia vera, ambientata nell’epoca in cui l’Italia era legata all’Austria e alla Germania dal patto militare difensivo della Triplice Alleanza. La vicenda si apre sulla morte del generale Tancredi Saletta e sul suo pomposo funerale; nel corso del rito funebre viene introdotto il personaggio della baronessa Eleonora Füssli von Siemens, un’affascinante vedova che si scoprirà essere stata l’amante del generale. Giorgio Dell’Arti ci fa immergere nel mondo politico dell’epoca, presentandoci da vicino i protagonisti della sua storia. Ed è così che viene delineato il ritratto della vedova Siemens, poi successivamente convolata in seconde nozze con un principe persiano; anche questo matrimonio però non finisce bene, ed ella si ritrova a divenire amante di diversi generali molto in vista a Roma. I suoi rapporti clandestini con questi uomini, tra i quali Luigi Fecia di Cossato, destano l’interesse di Eugenio Chiesa, un liberale filo-francese contrario alla decisione politica di allearsi con l’impero austroungarico. Egli comincia a indagare sui rapporti intimi che Eleonora Füssli aveva instaurato prima con il defunto Saletta e poi con il generale Fecia di Cossato. In particolare sospetta che la donna sia una spia tedesca, e che sia venuta in possesso di certi documenti riservati che Saletta custodiva nella propria abitazione. Come da lui affermato: “Politici e industriali, per fare affari, specie quando il cliente è uno Stato, hanno bisogno di sapere. Le belle donne servono per sapere”.

Dopo aver indetto un’interrogazione parlamentare che sfocia nel delirio, e dopo aver offeso più di un esponente politico, Chiesa si trova a dover affrontare ben cinque richieste di duello per riparare ai suoi insulti. L’autore ci permette di partecipare a tutte le fasi di questa faida politica e ideologica, in un romanzo di grande spessore dai risvolti decisamente tragicomici.

Anna Ambrosini

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