Domenica 3 marzo, Gino Cecchettin è tornato ospite da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” sul Nove e in streaming su discovery+. Dopo la laurea alla memoria in ingegneria biomedica ottenuta da sua figlia, Cecchettin presenta il suo libro “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia” (Rizzoli), una toccante lettera-appello scritta a quattro mani con Marco Franzoso, dedicata alla figlia di 23 anni, Giulia Cecchettin, tragicamente uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta.
La Riflessione di Federica Magro
Come sottolinea Federica Magro, direttrice editoriale di Rizzoli, la riflessione comune intorno al tragico tema della violenza di genere si fa sempre più urgente nella nostra società civile. La Rizzoli, che ha fatto del suo Dna il dare voce agli autori che hanno stimolato o arricchito il dibattito pubblico sui grandi temi del presente, è grata a Gino Cecchettin per essere intervenuto con una riflessione lucida e preziosa sul tema della violenza di genere. Cecchettin offre una chiave per un cambiamento necessario, con la costruzione di progetti per combattere questo fenomeno.
L’Appello di Gino Cecchettin
Nelle parole toccanti del libro, Cecchettin esprime il suo dolore e la sua determinazione a combattere la violenza di genere. “Mettere a tacere la rabbia e dare un senso al dolore con quella tua grazia tranquilla che infondevi in tutte le cose. Voglio impararla da te, questa grazia. Voglio farne tesoro, deve diventare il mio faro, la mia luce in queste tenebre. Trovo la forza di resistere e lottare solo se riesco a riportare in vita quanto di bello con la tua innata semplicità mi hai regalato. Quanta gioia hai portato in questa casa fin dal giorno in cui sei arrivata”.