Firenze nel cinema italiano: un itinerario in 5 tappe

Secondo le ricerche sono ben 159 i film girati a Firenze fino al 2014, e in grande maggioranza girati in tutta l’omonima provincia. Firenze, nota città d’arte, ha flirtato in maniera costante con il settore cinematografico fin dal secondo dopoguerra, diventando il palcoscenico perfetto per opere molto diverse tra loro. Nel giro di alcune decine d’anni, a Firenze, sono stati girati film di Franco Zeffirelli, Ridley Scott, Mario Monicelli e James Ivory.

Diversi di questi film hanno raggiunto un certo livello di notorietà, arrivando addirittura alle porte dell’Academy, facendo gli occhi dolci per portarsi a casa una ben nota statuetta dorata. Oggi andremo a costruire un itinerario su quelli che sono stati i luoghi più importanti per il cinema nazionale a Firenze, così da scoprire da dove provengono alcuni degli scorci visti in film come Ricomincio da tre, Amici miei, Un tè con Mussolini o Incompreso.

Per spostarsi in città nella maniera più comoda possibile, il nostro consiglio è quello di sfruttare l’apposito servizio di deposito bagagli a Firenze, tramite cui è possibile prenotare uno spazio e depositare zaini e valigie prima del check-in nella struttura ricettiva scelta.
Grazie alla comodità della piattaforma, è possibile prenotare e pagare comodamente da casa propria, così da poter poi poter viaggiare senza alcuna preoccupazione.

Detto ciò, andiamo a scoprire la Firenze più cinematografica insieme in questo itinerario.

La stazione di Santa Maria Novella

 

Partiamo con la prima tappa, forse una delle più iconiche in assoluto. Santa Maria Novella, la principale stazione di Firenze, è stata protagonista indiscussa di una delle scene più divertenti di Amici miei, il capolavoro di Mario Monicelli del 1975

Il gruppo di protagonisti, dopo aver partecipato ad una cena dal retrogusto amaro, decide di sfogarsi nella maniera più bislacca possibile: andando alla stazione di Santa Maria Novella a schiaffeggiare tutti i passeggeri affacciati ai finestrini dei treni in partenza.

Della stazione si colgono pochi ma interessanti dettagli: i sottopassaggi dell’epoca illuminati di verde, uno dei binari coperti, il chiosco di un giornalaio; tutti elementi che hanno contribuito alla creazione di un’atmosfera memorabile per uno dei film che ha reso la commedia all’italiana famosa in tutto il mondo.

Elegante turpiloquio

Sempre in relazione ad Amici miei, c’è una scena che è senz’altro rimasta impressa nella mente di qualsiasi italiano abbia visto il film: quella della cosiddetta supercazzola

La supercazzola non è altro che una frase priva di senso logico composta da un insieme casuale ma verosimile di parole pronunciate molto velocemente, così da ingannare l’interlocutore; questo termine è stato ufficialmente aggiunto nel vocabolario Zingarelli durante il corso del 2015, tanto è stata la popolarità del film.

In Amici miei, ad inventare e praticare per primo la supercazzola è il conte Lello Mascetti (interpretato da Ugo Tognazzi) in una discussione con un vigile urbano in Via dei Renai, a pochi passi dal museo Stefano Bardini. La scena, precisamente, fa vedere il conte di fronte al Bar Necchi, all’incirca all’altezza del numero civico 13/R, con le cancellate del parco pubblico di Piazza Nicola Demidoff sullo sfondo.

A spasso con Zeffirelli

Franco Zeffirelli è uno dei più importanti registi italiani e nel corso della sua carriera, pur essendo nato a Firenze, ha ignorato la sua città per anni e anni. Solo verso la fine del suo percorso artistico ha deciso di darle le meritate attenzioni, e col suo piglio e l’ha inclusa nel film del 1999 Un tè con Mussolini, dove esplora diversi scorci cittadini durante il periodo a cavallo tra le due guerre mondiali.

Nella scenografia di questo splendido film, troviamo diversi tra i luoghi più noti della città di Leonardo da Vinci: piazzale Michelangelo, piazza Santo Spirito, piazza del Duomo e soprattutto una splendida scena girata alla Galleria degli Uffizi.

C’è anche un altro scorcio molto meno chiacchierato che appare nel film e che merita una visita da parte dei turisti più curiosi: all’interno del Liceo Artistico Porta Romana c’è una gipsoteca che contiene un museo dei gessi davvero esclusivo e particolare. Questo museo possiede la più importante raccolta di modelli di gesso di tutta Italia, specie legati al periodo del Rinascimento toscano. 

Dopo la pandemia da covid, il museo è stato prevalentemente chiuso, aprendo soltanto in occasionali speciali. Per scoprire quando è possibile visitare questo luogo è necessario informarsi direttamente sull’apposita pagina dei beni culturali! 

Atmosfere cimiteriali

Alcune città vantano cimiteri carichi di un’atmosfera così affascinante e così tante bellezze da renderli perfette attrazioni da visitare, nonostante l’ovvio retrogusto un po’ macabro. Un buon esempio di questi luoghi è il Cimitero degli Inglesi, che si trova al centro di piazzale Donatello.

Questo cimitero, molto vicino al Giardino della Gherardesca, si può visitare gratuitamente ed è uno dei cimiteri monumentali più piccoli e affascinanti al mondo. Il cimitero ha la classica struttura del cimitero inglese, con vialetti gemelli, tombe attaccate, cespugli, statue, croci e piccoli monumenti disseminati qua e là.

Questo cimitero è protagonista di una delle scene più toccanti del tristissimo Incompreso, film del 1966 di Luigi Comencini e adattamento dell’omonimo romanzo di Florence Montgomery.

Sulle orme di San Francesco

Ricomincio da tre è la prima esperienza alla macchina da presa di Massimo Troisi ed è un grande classico della commedia all’italiana, vincendo addirittura due David di Donatello e numerosi altri riconoscimenti. 

Gran parte del film è girato proprio a Firenze, dove il protagonista Gaetano si rifugia per abbandonare la noia della vita di provincia. Una delle scene più iconiche del film è senza dubbio quella dove Gaetano spiega al predicatore Frankie la sua divertente teoria su San Francesco, poco prima di rifiutarsi di seguirlo sull’autobus.

L’ambientazione di questa scena è Porta San Niccolò, una porzione delle mura di Firenze che si trova in Oltrarno. La porta in questione ha l’aspetto di una torre ed è nota per essere il punto di partenza delle Rampe dei poggi, ovvero le scalinate realizzate per arrivare all’ancora più bello Piazzale Michelangelo.

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