La dentatura umana, nel corso della vita cambia diverse volte. Entrare nel dettaglio delle varie fasi di questo percorso vuol dire innanzitutto considerare la distinzione tra dentatura temporanea e dentatura permanente. I primi, noti come denti decidui o denti da latte, sono venti.
La loro comparsa, in media, inizia a sei mesi e finisce attorno ai 2,5/3. I denti decidui sono complessivamente venti.
Quelli permanenti, che comprendono anche i quattro denti del giudizio, sono invece 32.
La dentatura umana ha un numero ben preciso di denti divisi per tipologia e ognuno di essi – fatta eccezione per gli ultimi molari che, non a caso, vengono estratti non appena causano fastidio (in questo senso il sito excellencedentalnetwork.com spiega come funziona la rimozione dei denti del giudizio) – ha un compito ben preciso nella fase della masticazione.
I denti permanenti si suddividono come segue:
- 8 incisivi
- 4 canini
- 8 premolari
- 12 molari
Quando si parla degli incisivi, si inquadrano i denti frontali, la cui forma tradisce la funzione che avevano in un tempo in cui la nostra vita era molto diversa e l’uomo aveva la necessità di provvedere con la sua bocca all’incisione e al taglio del cibo per mangiarlo.
Accanto agli incisivi, è possibile trovare, nella dentatura dell’adulto, i canini, denti che hanno la funzione di afferrare gli alimenti e strapparli. Durante l’infanzia, iniziano a spuntare tra i 18 e i 24 mesi. I canini permanenti, invece, vengono fuori in un lasso di tempo compreso tra i 9 e gli 11 anni di età. La loro radice è più lunga rispetto a quella degli altri denti.
Cosa sapere sui molari e sui premolari
Qual è, invece, lo scopo dei molari e dei premolari? A queste tipologie di denti spetta il compito di “macinare” gli alimenti, sminuzzandoli e riducendoli in pezzi piccoli. L’obiettivo? Rendere semplice il processo di deglutizione.
Entrando nel vivo delle peculiarità delle due tipologie di denti, ricordiamo, partendo dai premolari, che hanno una sola radice, fatta eccezione per il primo superiore che, in alcuni casi, può averne due.
Tra le loro caratteristiche è possibile citare la corona che, in corrispondenza dell’estremità, ha due cuspidi: la prima è la buccale, mentre la seconda è la linguale.
Durante l’infanzia, i denti premolari non sono presenti. La loro formazione interviene in sostituzione della presenza dei molari da latte.
Può capitare – è un’evenienza che riguarda circa il 2% dei soggetti adulti – che i secondi premolari inferiori non si sviluppino.
Parliamo ora dei denti molari. Come già detto, sono dodici. Sei sono situati a livello dell’arcata dentaria superiore. Gli altri sei, invece, in corrispondenza di quella inferiore.
Si trovano dopo i premolari e chiudono le arcate dentarie. I più vicini ai premolari sono denti molto particolari. Il motivo? Si tratta dei più grandi della bocca. Si contraddistinguono per una forma quadrata e per una corona piatta, fondamentale per la sopra citata funzione di masticazione.
I denti del giudizio, ossia gli ultimi molari, possono anche non spuntare.
Per quanto riguarda, invece, i denti molari superiori, rammentiamo il loro essere caratterizzati dalla presenza di tre radici e da un numero di cuspidi che può andare da tre a cinque.
I molari inferiori, invece, presentano due radici e un numero di cuspidi che può essere pari a 4 o 5.
I molari sono presenti anche durante l’infanzia, nel periodo della vita dei denti decidui. Iniziano a spuntare attorno ai 18 mesi e, a partire dai 5-6 anni, quando i denti da latte cominciano a cadere, vengono sostituiti dai premolari permanenti.
Per amor di precisione, è il caso di sottolineare che, nei casi in cui spunta, il terzo premolare lo fa in un range compreso tra i 17 e i 30 anni.
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