Chi era Tina Anselmi? Tutto sulla prima donna a guidare un ministero in Italia

Tina Anselmi è stata una figura importante nella storia politica italiana, non solo perché è stata la prima donna a guidare un ministero, ma anche per il suo impegno nella lotta per la libertà e la giustizia sociale. Nata a Castelfranco Veneto nel 1927, ha vissuto un’esperienza traumatica durante la Seconda Guerra Mondiale, quando è stata costretta a assistere all’impiccagione di prigionieri da parte dei nazifascisti. Questo evento ha segnato profondamente la sua vita e ha ispirato la sua partecipazione attiva alla Resistenza.

Dopo la guerra, Anselmi si è laureata in Lettere a Milano e ha iniziato a insegnare alle elementari. Ha poi iniziato a dedicarsi all’attività sindacale e alla politica, entrando a far parte della Democrazia Cristiana. Nel 1968 è stata eletta al Parlamento e otto anni dopo, nel 1976, è diventata la prima donna a guidare un ministero in Italia, assumendo la carica di Ministro del Lavoro. In seguito, ha anche ricoperto il ruolo di Ministro della Salute.

Uno dei principali meriti di Anselmi è stato quello di promuovere l’inclusione delle donne nella politica e nella società in generale. Era convinta che quando le donne partecipano alle battaglie per i diritti e la giustizia, le vittorie sono vittorie per tutta la società. Questo principio è stato alla base della sua attività politica e del suo impegno per la creazione di una politica inclusiva e rispettosa delle diversità.

“Se vuoi cambiare il mondo, devi esserci”. Tina Anselmi aveva fatto sua questa frase quando, insieme ai suoi compagni di scuola, è stata messa di fronte a 31 uomini impiccati dai tedeschi a Bassano del Grappa. Aveva 16 anni ed è in quel momento che decise di partecipare alla Resistenza. Con il nome pseudonimo di “Gabriella” (ispirato all’arcangelo Gabriele) divenne staffetta partigiana. La sua famiglia lo venne a scoprire solo dopo la Liberazione.

Anselmi ha anche svolto un ruolo importante nella creazione del Servizio sanitario nazionale e nella promulgazione della Legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza. Nonostante la sua profonda fede, ha sostenuto il principio della laicità e ha difeso il diritto delle donne di decidere sulla propria salute riproduttiva.

Negli anni ’80, Anselmi è stata chiamata a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2 di Licio Gelli, diventando la prima donna a partecipare a una commissione di inchiesta. Questo è stato un altro importante traguardo nella sua carriera politica e ha dimostrato che le donne possono svolgere un ruolo importante anche in ambiti tradizionalmente dominati dagli uomini.

Tina Anselmi è stata una figura di riferimento per molte donne italiane e una sostenitrice appassionata dei diritti umani e della giustizia sociale. La sua dedizione alla causa della libertà e della democrazia ha ispirato molte persone a lottare per un mondo migliore. Il suo impegno politico e sociale è stato riconosciuto in Italia e all’estero, e la sua morte nel 2016 ha rappresentato una grande perdita per il paese.

La Anselmi è stata una figura di grande importanza nella storia politica italiana. La sua carriera politica è stata caratterizzata dall’impegno per la giustizia sociale, la democrazia e l’inclusione delle donne nella politica.

Va in onda stasera, martedi 25 aprile, Tina Anselmi. Una vita per la democrazia. E non è un caso. Il film tv, in onda su Rai 1 alle 21,30, di Luciano Manuzzi con Sarah Felberbaum, ricostruisce la storia di una donna che è stata protagonista della nostra Storia. Il film è visibile in streaming su RaiPlay.

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