Venerdì di cambiamenti nel caotico panorama della moda, un fulmineo cambio di rotta ha segnato le cronache. Dopo l’annuncio della futura partenza di Matthew Williams da Givenchy, gli occhi si sono immediatamente rivolti verso Tod’s, il marchio italiano di lusso. In un colpo di scena, è stato svelato il nome del nuovo direttore creativo destinato a plasmare il futuro delle collezioni uomo e donna: Matteo Tamburini, nato nel 1982 ad Urbino, incarna l’essenza marchigiana che permea il DNA del brand.
L’Eredità di Stile: Tamburini e la Sua Visione Moderna
Con un debutto programmato per il prossimo febbraio, in sincronia con le prestigiose sfilate della Milano Fashion Week, Tamburini si preannuncia come un creativo di talento, portatore di una visione moderna dell’alta qualità e dello stile italiano. Diego Della Valle, il Presidente e CEO del Gruppo Tod’s, ha dichiarato: “Matteo Tamburini coordinerà un ufficio stile composto da figure esperte e sensibili al lusso, apportando indubbiamente un valore aggiunto al nostro marchio.”
Il Percorso Stellare: Dal Lusso di Bottega Veneta alla Famiglia Tod’s
A distanza di cinque mesi dall’addio di Walter Chiapponi, Tamburini emerge come il nuovo capitolo nella storia della moda Tod’s. Con una carriera che spazia dagli studi in Fashion e Design agli inizi degli anni 2000, il direttore creativo ha affinato il suo talento lavorando con alcuni dei brand di lusso più rinomati. La sua recente esperienza in Bottega Veneta dal 2017 sottolinea la sua influenza nel panorama della moda, affiancata da trascorsi nell’ufficio stile di Pucci, Schiaparelli e Rochas. Tamburini, quarantunenne, si mostra entusiasta: “Sono onorato di entrare nella famiglia Tod’s, un brand legato alle mie origini. Non vedo l’ora di contribuire alla sua continua ricerca di alta qualità e stile.”
Prendendo il testimone di una lunga tradizione, Matteo Tamburini si appresta a scrivere un nuovo capitolo nell’affascinante racconto della moda Tod’s, promettendo innovazione, eleganza e una visione audace dell’Italian lifestyle.
