Nella giornata odierna, è stato annunciato che il Premio Nobel per l’Economia 2023 è stato assegnato all’economista statunitense, riconosciuta per i suoi straordinari contributi nella comprensione delle problematiche legate alle donne nel mercato del lavoro. Questa onorificenza è stata conferita dalla Banca di Svezia e dall’Accademia delle Scienze Svedese. Claudia Goldin è la terza donna a ricevere il Nobel per l’Economia, seguendo le orme di Esther Duflo (2019) ed Elinor Ostrom (2009).
Chi è Claudia Goldin
Nata nel 1946 a New York, Claudia Goldin è una professoressa di Economia all’Università di Harvard, dove è anche co-direttrice del gruppo “Gender in Economics”. La sua carriera è stata dedicata a varie aree di ricerca, tra cui la forza lavoro femminile, il divario retributivo di genere, la disuguaglianza di reddito, il cambiamento tecnologico, l’istruzione e l’immigrazione.
Il suo primo libro, intitolato “Capire il Gender Gap: una Storia Economica delle Donne Americane”, è stato pubblicato nel 1990, mentre il suo lavoro più recente, “Carriera e Famiglia: Il Viaggio Secolare delle Donne verso l’Uguaglianza” (pubblicato dalla Princeton University Press), è uscito nel 2021.
Differenze di Genere Negli Stipendi: Un Analisi a Profondità
Uno degli aspetti più significativi delle ricerche di Goldin riguarda le differenze retributive di genere. Le sue indagini hanno rivelato che nei primi anni di carriera professionale, il divario retributivo tra uomini e donne è relativamente contenuto e può essere in gran parte attribuito alle differenti scelte di istruzione dei due generi. Tuttavia, a dieci anni dal conseguimento del diploma, e soprattutto dopo la formazione di una famiglia, queste disuguaglianze tendono ad ampliarsi.
Goldin ha evidenziato che numerosi studi dimostrano che le maggiori differenze tra uomini e donne, specialmente tra coloro con una laurea, derivano dal fatto che le donne spesso si assumono una maggiore responsabilità per le faccende domestiche. Questo fenomeno, noto come “lavoro avido”, si riferisce a lavori altamente impegnativi che richiedono più ore o orari irregolari, come i fine settimana, e presuppongono che i dipendenti siano sempre disponibili. In questo contesto, le donne, che spesso si occupano maggiormente della cura dei figli rispetto ai loro partner, hanno meno tempo da dedicare al lavoro, e di conseguenza, percepiscono salari inferiori.
Occupazione Femminile: Oltre il Progresso Economico
Un’altra tesi innovativa presentata da Claudia Goldin, vincitrice del Premio Nobel per l’Economia 2023, è la mancanza di una relazione diretta tra l’occupazione femminile e il progresso economico. Attraverso una rigorosa analisi storica dei dati, Goldin ha dimostrato che il tasso di occupazione femminile negli Stati Uniti tra il 1790 e il 1990 segue una curva a forma di “U”.
Nel periodo pre-industriale, le donne spesso lavoravano per supportare i loro mariti nelle attività agricole o svolgevano altre mansioni da casa. Tuttavia, con l’industrializzazione, divenne più difficile lavorare all’interno delle mura domestiche, portando a una diminuzione dell’occupazione femminile. Solo nei primi decenni del Novecento, tale occupazione ha ripreso a crescere.
Un altro ostacolo all’occupazione femminile è stato il matrimonio. Fino alla metà del Novecento, il matrimonio impose limitazioni legali alle mansioni che le donne potevano svolgere. Successivamente, le aspettative culturali cambiarono, con molte donne che si aspettavano di lavorare solo per un periodo limitato prima di sposarsi, avere figli e tornare al lavoro solo molti anni dopo.
Claudia Goldin ha apportato un prezioso contributo alla comprensione delle sfide e delle dinamiche legate alle donne nel mercato del lavoro, guadagnando il riconoscimento mondiale con il Premio Nobel per l’Economia 2023.
Mirtha Sensini