Il nome di Zerocalcare è ormai diventato sinonimo di successo e originalità nel panorama artistico italiano. Michele Rech ha conquistato il pubblico con la sua prima serie animata su Netflix, “Strappare lungo i bordi”, ma il suo secondo progetto, “Questo mondo non mi renderà cattivo”, ha suscitato pareri contrastanti. Tuttavia, Zerocalcare ha sempre lasciato intendere che questa nuova serie non sarebbe stata un seguito di “Strappare lungo i bordi”, ma avrebbe affrontato tematiche diverse, pur mantenendo la sua peculiare attitudine nel raccontare la realtà quotidiana.
In “Questo mondo non mi renderà cattivo”, emerge una visione più realistica e incisiva di Zerocalcare. Mentre nella sua serie precedente si poteva apprezzare il suo pensiero e le digressioni infinite su argomenti vari, insieme ai sensi di colpa e ai complessi dei suoi personaggi, ora si presenta una realtà più tangibile, meno evanescente. Il protagonista, si trova alle prese con una visione rigida del mondo che lo circonda, mettendo in discussione la sua stessa comprensione delle fragilità umane.
In questa storia, incontriamo un uomo che si avvicina ai quarant’anni e ancora si sente come un ragazzo alle prime armi. Deve affrontare la realtà del mondo adulto e confrontarsi con i privilegi che ha avuto nella sua vita. All’interno di sé, si sviluppa un conflitto interiore, dove si chiede se è più importante fare ciò che è giusto per gli altri o ciò che è giusto per se stesso, se dovrebbe dedicarsi ad aiutare gli altri o concentrarsi solo sulle sue ambizioni personali. Nel frattempo, i suoi vecchi amici riappaiono nella sua vita, portando con sé ricordi del passato. I
Si tratta di un percorso in cui il protagonista dovrà confrontarsi con i compromessi della vita adulta e con le scelte morali che deve fare, bilanciando il suo desiderio di aiutare gli altri con la necessità di prendersi cura di sé stesso. Sarà un viaggio di crescita personale, in cui imparerà a gestire i conflitti interiori e a trovare un equilibrio tra la sua responsabilità verso gli altri e il suo benessere individuale.
Il titolo stesso, “Questo mondo non mi renderà cattivo“, sottolinea che non esistono solo due estremi, bianco o nero, ma una vasta gamma di grigi che caratterizzano la nostra realtà. La storia di Cesare rappresenta molti individui che incontriamo nella vita, ma non vuole essere pedagogica. Zerocalcare mette in scena un protagonista che si perde, incapace di comprendere come una persona possa fare determinate scelte o sostenere certe affermazioni. L’autore ci invita a metterci nei panni dell’altro, ad analizzare i problemi da diverse angolazioni senza essere pedanti o faziosi.
In un’epoca in cui siamo costantemente bombardati da intelligenze artificiali che ci forniscono risposte preconfezionate e sondaggi che alimentano polemiche, il personaggio romano riporta l’umanità e la complessità della vita nella sua serie. Descrive una realtà sociale problematica e strumentalizzata, dimostrando che non esistono risposte semplici alle domande più difficili. Prendere una posizione dopo aver analizzato umanamente la situazione, mettendo in discussione i preconcetti morali, può aprire la strada a una possibile soluzione.
Questo nuovo capitolo zerocalcariano è una serie che rischia di inimicarsi coloro che avevano apprezzato “Strappare lungo i bordi”. Ma fa politica senza vergogna perché un autore come Zerocalcare, capace di trasmettere messaggi universali mantenendo una voce personale e unica, deve mettersi costantemente in discussione e osare. L’arte non deve giustificarsi, ma cercare di comunicare in un mondo che spesso richiede solo giustificazioni.
La serie ha generato domande anche sul suo costo di produzione. Ma il rischio che non piacesse era reale? Alla fine, che importanza ha se questa seconda serie non piace a tutti? Zerocalcare ha dimostrato di avere una genialità narrativa che va oltre i dettagli tecnici. Nel finale, introduce un errore di continuità in modo consapevole, ribaltando le regole della narrazione. Questo gesto diventa un’ulteriore trovata esilarante, che si inserisce nella mitologia del personaggio
Ritornando indietro, proprio come nella sua narrativa irregolare e non lineare, Zerocalcare ha fatto il salto nell’animazione dopo aver ottenuto successi di vendita in Italia con le sue graphic novel. La sua prima serie animata, “Strappare lungo i bordi”, è stata un capolavoro che richiama le tematiche affrontate nel suo primo libro, “La Profezia dell’Armadillo”.
Oltre ogni analisi è certo che zerocalcare ha dimostrato di essere un autore autentico, capace di veicolare messaggi universali mantenendo una voce personale. La sua serie, “Questo mondo non mi renderà cattivo“, affronta tematiche complesse e attuali, restituendo l’umanità a una realtà spesso superficiale. Nonostante le critiche e i rischi, anche in questa serie si continua a osare e a offrire un’arte che va oltre le semplici giustificazioni e di questi tempi scusate se è poco.