In occasione delle celebrazioni del centenario della scomparsa dell’artista, l’Istituto Amedeo Modigliani presenta al pubblico il primo progetto espositivo virtuale gratuito dedicato al pittore toscano. Dal 29 ottobre al 29 novembre, attraverso il sito www.nelsegnodimodigliani.it è possibile entrare virtualmente nella casa atelier di Modigliani ripercorrendone la vita e le opere attraverso le voci di chi l’ha conosciuto.
Il tour inizia con una stanza piena dei ricordi del pittore dove ad accoglierci è Modigliani stesso che in un breve video si presenta:
“In tanti modi mi hanno descritto: maledetto, bohémien, trasgressivo, principe…Pochi però hanno compreso e apprezzato la mia arte, solo mia madre mi ha capito”.
Cliccando sugli oggetti presenti si possono trovare curiosità e approfondimenti che aiutano a delinearne la personalità.
Proseguendo il percorso, nella seconda stanza troviamo la modella Kiki Di Montparnasse che ci svela i segreti dei nudi dell’artista la cui sensualità ed eleganza hanno reso le sue donne iconiche:
“Solo lui nella nudità ha saputo cogliere l’anima delle modelle, l’essenza intima e misteriosa di tutte le donne”.
La terza stanza ci porta a conoscere la storica compagna e musa ispiratrice dell’artista, la pittrice Jeanne Hèbuterne che, come una moderna Giulietta, dopo la sua morte per il dolore si tolse la vita:
“Il mio incarnato etereo mi è valso il soprannome di Noix de coco (noce di cocco) e gli occhi malinconici e le linee allungate del mio volto rappresentano per Amedeo l’ideale di bellezza”.
Nella quarta stanza, introdotta dal pittore e amico Moise Kisling, possiamo trovare i ritratti dei numerosi intellettuali che Modigliani conobbe a Parigi come Rachele Osterlinde, Baston Modot, Andrè Rouveyre e Franz Hellens.
La quinta stanza ci viene descritta dalla poetessa e giornalista Beatrice Hastings che ebbe con l’artista una turbolenta storia d’amore, ma grazie a lei Modigliani poté conoscere importanti collezionisti d’arte come Paul Guillaume e anche le donne raffigurate nei suoi ritratti come la modella Lunia Czechowska che di lui dice:
“Fui colpita dalla sua eleganza, era al tempo stesso semplice e nobile, vedeva soltanto ciò che era bello e puro”.
Giunti nella sesta e ultima stanza, troviamo le fotografie raffiguranti i luoghi parigini frequentati dall’artista nei primi anni del Novecento come “La Rotonde” e il “Cafè du Dome”, punti di ritrovo per molti artisti, giornalisti e poeti da lui ammirati come Apollinaire, Breton e Picasso.
Alla fine del tour virtuale vi è una sala cinema per poter arricchire l’esperienza e un bookshop che permette di acquistare i prodotti della mostra proprio come se fossimo lì presenti.
È innegabile che nulla sostituirà mai l’emozione che proviamo quando siamo davanti ad un dipinto, tuttavia, in questo periodo dove gli spostamenti sono limitati, la virtual exhibition ti permette di viaggiare con la fantasia in un tempo non troppo lontano, vestendo i panni di un detective alla ricerca di indizi per ricostruire la figura di Amedeo Modigliani, un pittore che per la sua vita è stato spesso considerato il perfetto protagonista di un romanzo tragico e poetico, ma le cui opere lo hanno consacrato come uno dei più grandi artisti del XX secolo.
Giulia Salome