Il grande freddo sembra ancora non essere arrivato. Alterniamo giornate in cui la pioggia fa da padrona ad altre in cui, in parecchie città italiane, la colonnina di mercurio arriva a toccare nuovamente i 20 gradi. Ciò nonostante, la luce che entra dalla finestra già di prima mattina e il buio che cala appena dopo le cinque del pomeriggio hanno decisamente un retrogusto invernale. Nelle strade principali del centro poi, le prime decorazioni si sono già palesate. Di cosa parliamo? Ovviamente dell’evento più importante, più brillante nonché atteso da parte del mondo intero.
Manca poco più di un mese a Natale. Poco più di quaranta giorni che in cuor mio, spero possano trascorrere il più velocemente possibile. Cosa saranno mai un paio di settimana messe a confronto ad un intero anno, vi starete chiedendo. Perché tutta questa smania? Lo scorso Natale (come d’altra parte l’intero anno che lo ha preceduto) è stato un vortice di sentimenti contrastanti. Da un lato la felicità dovuta alla consapevolezza della mia situazione da privilegiata rispetto a tanti altri, dall’altro la tristezza, il timore, la rabbia per non poter festeggiare con i propri affetti, abbracciarli, condividere con loro attimi di spensieratezza e gioia.
Nella mia testa, l’ultimo vero Natale vissuto è stato quello del 2019, pre- pandemia. L’entusiasmo che provo (come molti di voi probabilmente) al solo pensiero della mia famiglia seduta attorno a un grande tavolo il 25 dicembre è forte tanto quanto la paura che in brevissimo tempo qualcosa possa degenerare e scombinare nuovamente i nostri piani.
Quando ero bambina erano questi i giorni in cui iniziavo a buttare giù la mia lista dei desideri. Mi capitava di pensare che QUEL regalo potesse essere la cosa che mi avrebbe reso più felice nella vita. C’è da ammettere poi che anche crescendo ho sempre continuato a sperare di trovare innumerevoli pacchetti da scartare sotto l’albero. Quest’anno però un solo grande regalo basterebbe a rendermi davvero felice. Rinuncerei a decine di doni materiali per un Natale di totale normalità. Me lo sono ripromessa esattamente 11 mesi fa, quando mi sono ritrovata a non poter trascorrere questi giorni tanto importanti con la mia famiglia. Tutto d’un tratto, neanche il mio amato pandoro aveva più lo stesso gusto.
Quindi, miei cari lettori ancora prima di iniziare a suggerirvi cosa acquistare, cosa regalare e che outfit sfoggiare nelle diverse occasioni, voglio darvi un grande consiglio … il primo tra i miei buoni propositi in vista dell’anno nuovo: fate di tutto, ora più che mai affinché questa pseudo normalità che tanto ci siamo guadagnati possa essere nostra compagna anche durante le feste. Continuate a tenere alta la guardia, vivete a pieno ma nel rispetto di tutto e di tutti. Fatelo in prima persona e cercate di influenzare positivamente anche chi vi sta intorno. E se qualcuno non dovesse darvi ascolto ricordategli di farlo almeno per le loro pance … perché ammettiamolo non c’è niente di meglio del pranzo di Natale cucinato dalle nostra mamme, o ancor meglio dalle nostre nonne.
Cristina Ciurleo