Alberto Angela torna mercoledì 9 dicembre su Rai1 con una puntata inedita, dedicata ad uno degli artisti più controversi della storia dell’arte: Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.
Nato il 29 settembre 1571 a Milano, fu avviato giovanissimo al mestiere di pittore presso la bottega di Simone Peterzano, allievo di Tiziano, da cui assimilò le basi di quella pittura fedele al vero che troviamo in tutte le sue opere. In seguito ad un fatto increscioso, il pittore fu costretto a lasciare il paese in cui viveva, Caravaggio, per recarsi a Roma dove visse tra alti e bassi.
Violento, assassino, genio, maledetto sono tanti i modi in cui è stato definito il pittore lombardo, protagonista di una vita tormentata, spesa tra il lusso e la raffinata cultura romana del Seicento e i bassifondi popolati da prostitute. Karel van Mander lo descrisse così:
“Quando ha lavorato un paio di settimane, se ne va a spasso per un mese o due, con la spada al fianco e un servo dietro di sé, e gira da un gioco di palla all’altro, sempre pronto ad attaccare briga e ad azzuffarsi”.
Tuttavia, nonostante il suo stile di vita e le sue idee, in contrasto con le istituzioni del tempo, fin dagli esordi trovò potenti estimatori che promossero la sua arte. Fu il cardinal Del Monte a fargli avere la grande commissione per le tele della cappella Contarelli di San Luigi dei Francesi, dove l’uso rivoluzionario della luce e il crudo realismo provocarono molte polemiche, ma segnarono anche il suo successo. Nel 1606, in seguito all’omicidio di Ranuccio Tommasoni, Caravaggio fu costretto a fuggire da Roma per evitare la pena di morte.
“ Il 28 maggio del 1606, io, Michelangelo Merisi da Caravaggio, sono diventato un assassino. Sapevo cosa sarebbe accaduto. Mi avrebbero condannato in contumacia per omicidio e avrebbero messo una taglia sulla mia testa. [..] D’ora in poi, non potrò mai abbassare la guardia. […] E continuerò a scappare. Ma io sono Michelangelo Merisi da Caravaggio, e non sono ancora morto.”
(Alex Connor )
Il pittore si rifugiò a Napoli presso i Colonna grazie ai quali non gli fu difficile ottenere commissioni. Qualche mese dopo, si recò a Malta dove lavorò presso l’Ordine dei Cavalieri di Malta, tuttavia in seguito ad una lite fu costretto a fuggire di nuovo in Sicilia, spostandosi di città in città per evitare di essere catturato. Finalmente dopo quattro anni di esilio, arrivò la grazia, ma era ormai tardi: secondo un dispaccio ufficiale del 1610, Caravaggio morì a Porto Ercole, in Toscana, per un improvviso attacco di febbre, tuttavia il suo corpo non fu mai trovato e ancora oggi resta un mistero.
In “Stanotte con Caravaggio”, Alberto Angela, per mezzo di un gigantesco set virtuale, ci porterà proprio nei luoghi che hanno segnato la vita del grande artista, passeggiando dentro i suoi dipinti come fossero le vie di una città.
Dunque, non resta che mettervi comodi e regalarvi una serata all’insegna della bellezza e dell’arte.
Giulia Salome