Al Pacino rivela il suo tracollo finanziario: “Più soldi guadagni meno ne hai”

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Nel suo memoir “Sonny Boy”, Al Pacino apre le porte al lato più vulnerabile della sua vita, rivelando dettagli scioccanti sul suo tracollo finanziario avvenuto intorno ai 70 anni. Con una carriera che lo ha visto guadagnare milioni di dollari grazie a film iconici come Il Padrino e Scarface, Pacino era diventato sinonimo di successo e lusso. Tuttavia, il suo racconto ci svela come tutto questo possa svanire in un istante. “Avevo 50 milioni di dollari, e poi, di colpo, non mi restava più niente”, confessa nel suo libro.

Il colpevole di questo dramma finanziario? Un contabile corrotto che gestiva il suo patrimonio. Al Pacino descrive come fu ingannato da una persona di fiducia che mise in piedi uno schema Ponzi, portando l’attore a perdere tutto ciò che aveva faticosamente accumulato in anni di carriera. Quando finalmente si rese conto del disastro, era troppo tardi: “Sono fottuto”, scrive con amarezza.

Lusso sfrenato e la caduta

L’ attore racconta nel dettaglio come le sue spese fuori controllo abbiano contribuito alla sua rovina. Tra case di lusso a Beverly Hills e viaggi in jet privati, l’attore spendeva cifre astronomiche senza nemmeno rendersi conto dell’entità del danno. Ricorda un particolare viaggio in Europa, durante il quale affittò un Gulfstream 550 per sé e la famiglia, soggiornando in un intero piano del lussuoso hotel Dorchester di Londra. Quando tornò a casa, si insospettì per il fatto che, nonostante le ingenti spese, le sue finanze non sembravano cambiate. Fu allora che realizzò l’entità del problema: “Il tempo si è fermato. Sono fottuto”, riflette nel memoir, ricordando il momento in cui la verità lo colpì.

La situazione divenne insostenibile quando Pacino, esaminando le sue finanze, scoprì che, nonostante possedesse diverse proprietà immobiliari, era rimasto senza contanti. “Vivi al di sopra delle tue possibilità perché sei assuefatto al lusso”, scrive, rivelando come il suo stile di vita opulento abbia contribuito alla sua rovina economica.

Più soldi guadagni, meno ne hai

Nel libro si riflette sul meccanismo perverso di Hollywood, dove guadagni enormi non sempre corrispondono a ricchezze durature. “Quando guadagni 10 milioni di dollari per un film, non sono davvero 10 milioni”, spiega, evidenziando come tra tasse, avvocati e agenti, la cifra netta fosse notevolmente ridotta a circa 4,5 milioni di dollari. Nonostante queste somme significative, l’attore era prigioniero di uno stile di vita che lo portava a spendere più di quanto guadagnava. Il suo lusso includeva persino un giardiniere che guadagnava 400.000 dollari l’anno per curare una casa in cui Pacino non viveva nemmeno.

Alla fine, la caduta finanziaria lo costrinse ad accettare ruoli che non avrebbe mai preso in considerazione in passato, come nel film “Jack and Jill” con Adam Sandler. L’ attore ammette senza vergogna: “L’ho fatto perché non avevo altra scelta”, confessando che quel ruolo lo aiutò a rimettersi in piedi economicamente.

«Sono anziano e ho i capelli grigi, ma non voglio essere grigio: io mi sento ancora quel bel ragazzo che vedete qui», ha dichiarato di recente, indicando la sua foto da giovane sulla copertina del libro. E ora quel ragazzo, che mamma Rose chiamava Sonny Boy (“figliolo”), racconta finalmente la sua storia

 

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