A quasi due anni dallo scoppio della pandemia, si può dire senz’ombra di dubbio che gli italiani hanno imparato a lavarsi le mani

A quasi due anni dallo scoppio della pandemia, si può dire senz’ombra di dubbio che gli italiani hanno imparato a lavarsi le mani. Sono, infatti, i secondi in Europa in fatto di igiene, superati solo dalla Germania, ma col miglior incremento, avendo colmato in pochissimo tempo il distacco che li separava dai Paesi nordici. Ma se questo comportamento, adottato evidentemente come barriera per arginare il Covid-19, vede gli italiani primeggiare, sul fronte del distanziamento sociale sembra che pesi di più l’effetto aperture: baci sulle guance e strette di mano stanno tornando ai livelli pre-2020.

È quanto emerge dallo studio Osservatorio Europeo dell’Igiene, realizzato da Ifop, Institut français d’opinion publique, per XLoveCam effettuato tramite questionario online autosomministrato dal 7 all’8 luglio 2021 su 5.039 persone di 18 anni e più, composto da un campione rappresentativo delle popolazioni italiana, spagnola, francese, tedesca e britannica.

Lo studio ha voluto indagare proprio i cambiamenti sociali nell’ambito dei “gesti di barriera” (indossare la mascherina, salutare senza contatto fisico, igiene delle mani, ecc.) dopo l’ultimo lockdown, tanto importanti anche in tempo di green pass, anche alla luce del fatto che stiamo entrando nella stagione invernale, favorevole allo scambio di microbi e batteri di ogni tipo, raffreddore e comune influenza compresi.

Gli italiani hanno imparato a lavarsi le mani, spesso e a lungo. Oggi l’83% se le lava dopo essere andato in bagno: meglio di noi fanno solo i tedeschi, con uno spread di appena il 3% (sono infatti all’86%). Seguono Regno Unito con l’82%, Spagna al 77% e ultima la Francia col 76% (la media europea è pari all’80%).

L’Italia è prima in Europa anche per lavaggio delle mani prima dei pasti (78%, contro il 60% in Europa) e prima di cucinare (76%, esattamente in media con l’Europa), dopo aver usufruito dei trasporti pubblici (77%, contro il 62% in Europa) e dopo aver toccato un animale (63%, solo il 46% in Europa). E ancora: l’80% si lava le mani quando rientra a casa (62% in Europa), e il 76% prima di occuparsi di un bebè (il 68% in Europa).

A sorpresa, il rispetto delle istruzioni per l’igiene delle mani è generalmente più basso nei paesi del nord (Germania, Regno Unito) che nelle regioni del sud (Spagna, Italia), con gli inglesi peggiori d’Europa quando si tratta di lavarsi le mani prima di andare a cena (48%), al rientro a casa (51%) o dopo aver preso i mezzi pubblici (50%).

L’Italia è anche la più diligente quando si tratta di lavarsi le mani dopo essersi soffiati il ​​naso con il 42% contro il 27% della Francia, che è all’ultimo posto. primi gli inglesi con il 71%, ultimi i francesi con il 53%. Italia seconda anche nell’utilizzo di fazzolettino ad uso unico (45% contro il 43% in Europa: prima resta la Francia con il 49%, la peggiore la Gran Bretagna con il 37%. Anche qui è evidente l’effetto pandemia.

Quello che invece il Covid non è riuscito a sconfiggere è l’abitudine di salutarsi baciandosi sulle guance. Secondo l’Osservatorio Europeo dell’Igiene, il “bacio” ai familiari resta consuetudine in Italia (61%) e Spagna (66%) contro il 51% della media europea. Il bacio ai conoscenti vede l’Italia attestarsi alla media europea (solo uno su tre, 29% contro il 30%) mentre i peggiori d’Europa in termini di distanziamento sociale sono gli spagnoli con il 49% delle persone che non hanno smesso di distribuire baci ad amici e parenti.

Capitolo stretta di mano: diciotto mesi dopo essere stati banditi dalle abitudini sociali a causa delle restrizioni sanitarie, gli italiani sono secondi in Europa: 37% contro una media del 35% in Europa e il 44% della Spagna, il 35% in Germania, il 30% in Grand Bretagna e Francia. Per quanto concerne la stretta di mano agli sconosciuti, l’Italia si attesta al 20%, al di sotto della media europea del 22%. I peggiori in termini di gesti barriera sono gli spagnoli e gli inglesi. (30% e 27%).

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