Francesco De Gregori si racconta per la prima volta attraverso una serie di conversazioni condotte da Antonio Gnoli. La sua vita e il suo mondo emergono in una successione di pensieri, ricordi ed emozioni. L’intima intelligenza delle sue canzoni fa da sfondo alle nostre esistenze intrecciate con la storia italiana.
Chiunque si sia posto domande su che cos’è l’arte e la bellezza, il tempo che passa e ci trasforma, Dio e le religioni, l’oggi che comprendiamo sempre meno, troverà in questi dialoghi risposte di sorprendente sincerità e acutezza. Scoprirà inoltre le numerose esperienze che De Gregori ha vissuto con coerenza e desiderio: i libri letti e amati; l’America con i suoi miti e la politica con i suoi equivoci e il senso di cosa abbia voluto dire per lui essere di sinistra senza lasciarsene condizionare. Il mondo poetico di De Gregori ne esce in sintonia con il battito del suo cuore e della sua mente. Tra la musica che ha scritto e quella che ha amato.
In un finale sorprendente Francesco De Gregori riflette, ragiona e affronta con umiltà lo spirito del nostro tempo, così segnato dalle passioni tristi. Non ci sono ricette, né messaggi edificanti. Solo la sommessa convinzione che la vita migliore è quella che si interpreta con passo d’uomo.
Gli Autori
Francesco De Gregori esordisce sul palcoscenico del Folkstudio alla fine degli anni ’60. Il suo primo successo è Alice nel 1973. In una carriera lunga più di quarant’anni seguono canzoni come Rimmel, Generale, Viva l’Italia, La donna cannone, fino alle più recenti dell’ultimo disco di inediti Sulla strada. Nel 1979 intraprende con Lucio Dalla la tournée Banana Republic, nel 2002 pubblica insieme a Giovanna Marini Il fischio del vapore, una raccolta di canti popolari italiani. Una delle ultime canzoni che ha scritto si intitola Guarda che non sono io, il suo ultimo disco Amore e furto contiene 11 traduzioni di altrettanti pezzi di Bob Dylan.
Antonio Gnoli è stato a capo delle pagine culturali di “Repubblica”, giornale con il quale continua a collaborare. Si è occupato di Rilke, Heidegger, Kojève. Ha scritto: La nostalgia dello spazio con Bruce Chatwin; I prossimi titani. Conversazioni con Ernst Jünger, L’ultimo sciamano e I filosofi e la vita con Franco Volpi, con il quale ha curato opere di Freud, Rémi Brague, Reinhard Brandt e Ferdinand Bordewijk. Si è occupato di Dos Passos, curando Il 42° parallelo. Ha inoltre pubblicato le sue conversazioni letterarie con Edoardo Sanguineti e quelle machiavelliane con Gennaro Sasso.