Il caso di Alessandro Cattelan a Sanremo: perché in Italia alcuni professionisti sono considerati junior fino a 50 anni

Il panorama italiano si distingue per un fenomeno paradossale: i lavoratori, anche a cinquant’anni, vengono spesso considerati “giovani”. Alessandro Cattelan, noto conduttore e volto televisivo, ne è un esempio significativo. Classe 1980 e con oltre due decenni di esperienza, è ancora visto come un “volto nuovo” nello spettacolo, un “giovane” capace di attrarre pubblico. È il classico caso di un’Italia che da un lato tarda a rinnovare le proprie figure di riferimento, ma dall’altro conserva una percezione di “età lavorativa” singolare, dove il concetto di gioventù si estende in modo eccessivo, al punto da apparire quasi ironico. Non sorprende che in molti Paesi, Cattelan sarebbe già considerato un veterano del settore.

Il ritorno di Cattelan: Sanremo Giovani e Dopofestival

Con l’arrivo di Sanremo 2025, Alessandro Cattelan si prepara a condurre Sanremo Giovani e il Dopofestival, un incarico che riflette il desiderio del direttore artistico Carlo Conti di dare un volto moderno e “giovane” al festival. Eppure, Cattelan ha scherzosamente risposto ai media, sottolineando come la definizione di “conduttore giovane” sia un’etichetta imposta dal sistema, piuttosto che una sua scelta. “Se Carlo mi avesse chiamato subito dopo X Factor probabilmente avrei detto di no,” ha dichiarato Cattelan. A quattro anni dal suo ultimo show musicale, sembra pronto per una nuova sfida, ma le sue parole evidenziano anche una certa stanchezza verso un sistema che tarda a riconoscere la maturità dei suoi professionisti.

Un’Italia che fatica a cambiare e l’eterno concetto di “giovinezza”

In un contesto dove i giovani lottano per emergere e l’età anagrafica sembra non influenzare l’idea di “nuova energia”, l’Italia resta legata a una visione anacronistica della carriera. La presenza di Cattelan a Sanremo sottolinea come l’etichetta di “giovane” sia quasi una copertura per una certa resistenza al ricambio generazionale. In un’epoca in cui anche il mondo del lavoro risente della necessità di inclusione e innovazione, continuare a etichettare come “giovani” figure affermate non fa che rimarcare un problema strutturale. Sarà interessante vedere se Sanremo 2025 offrirà finalmente una vera innovazione o se l’etichetta di “giovane” resterà semplicemente una comodità per evitare un confronto reale con il futuro dello spettacolo italiano.

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Appassionato di tecnologia ed insegnante di matematica. Crede che la vita sia un'equazione binaria. Si occupa di sostenibilità ed immagina un futuro ad emissioni zero.