Cannes 2024: il dibattito tra politica e cinema continua a infiammare la Croisette

Anche quest’anno, il Festival di Cannes si apre con un mix esplosivo di politica, cinema e polemiche. Thierry Fremaux, delegato generale del festival, sottolinea che il ruolo degli autori è quello di leggere da artisti il nostro tempo, mentre la selezione dei migliori film è la vocazione di Cannes. Tuttavia, non mancano argomenti scottanti che suscitano dibattiti e controversie.

Il movimento #Metoo continua a essere al centro dell’attenzione, con il cortometraggio “Moi Aussi” di Judith Godrèche che solleva il problema della violenza sessuale nel cinema francese. Il festival è anche teatro di proteste e presidi per la parità di genere e giustizia salariale, mentre il regista iraniano Mohammad Rasoulof, condannato dal regime degli ayatollah, si trova in esilio e potrebbe essere presente all’anteprima mondiale del festival.

I film in concorso affrontano tematiche politiche e sociali, come la vita della popolazione civile in Ucraina nell’opera militante “L’invasione” di Sergei Loznitsa e la storia Lgbt tra Tel Aviv e Gaza in “La belle de Gaza” di Yolande Zauberman. Tuttavia, il direttore del festival ribadisce che la selezione dei film è basata esclusivamente sulla qualità artistica, negando qualsiasi scelta politica.

Non mancano le battute ironiche sul possibile impatto politico dei film presentati, dimostrando che il cinema può essere uno strumento potente di riflessione e critica sociale. Mentre Cannes si prepara ad accogliere una vasta gamma di opere cinematografiche, il dibattito tra politica e cinema continua a infiammare la Croisette.

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