Il bambino che voleva diventare Regina è una recente favola breve del giovane autore Alberto Regagliolo.
Il significato e, di conseguenza, il messaggio del racconto, si può intuire già dal titolo, ma è all’interno delle sue pagine che si scopre un metodo moderno ed efficace di affrontare temi che alla fine sono in voga da sempre.
La struttura del testo è sviluppata in brevi capitoli, ognuno con personaggi e situazioni differenti ma legati fra loro e, nelle ultime pagine, oltre alle note di viaggio, vi è un originale invito alla riflessione su ciò che si è appena letto, con piccoli esercizi che portano i bambini, ma forse maggiormente gli adulti, a pensare.
Qui si ribadisce il sacrosanto diritto di ognuno ad essere ciò che desidera, sempre nel rispetto altrui, e il libro potrebbe costituire uno dei modi per far crescere i propri figli come persone libere e senza pregiudizi, perché se è vero che la personalità dell’individuo si forma sin da tenera età, nella “società civile” importante diventa saper scegliere anche le letture da affrontare.
Il piccolo protagonista e i suoi fratelli, ognuno a suo modo, sembrano determinati nell’andare in giro alla ricerca di ciò che desiderano, nonostante le reazioni e le opinioni dei personaggi incontrati lungo il cammino; dopo una serie di situazioni spiacevoli la saggezza di un albero porta il bambino a vedere il mondo da un’altra prospettiva, facendoli render conto che, dopo tutto, la vita è una questione di punti di vista.
Patrizia Pecoraro