Un museo per raccontare la vita e le opere di Massimo Troisi, attore e regista napoletano che ha lasciato un vuoto ‘non sostituito da nessuno’, come disse qualche tempo fa Maurizio Costanzo, suo grande estimatore.” È stata lanciata un’idea emozionante sul palco del Comune di Malfa, nell’isola di Salina, luogo in cui fu girato “Il Postino”. Il giornalista Massimiliano Cavaleri, direttore artistico del Premio Troisi, ha presentato l’idea durante la XII edizione dell’evento, suscitando entusiasmo tra vip e amministratori.
“Potrei donare appunti, diari, bozzetti di sceneggiature e altro materiale che custodisco da anni”, ha risposto Anna Pavignano, ex fidanzata di Troisi, scrittrice e sceneggiatrice di sei film troisiani. Anna ha lavorato a stretto contatto con Troisi per molti anni, anche dopo la fine del loro rapporto sentimentale, e ha mostrato parte di questi ricordi nel documentario di Mario Martone “Laggiù qualcuno mi ama”, uscito qualche mese fa in occasione dei 70 anni dalla nascita dell’attore e proiettato durante l’ultima serata della kermesse organizzata da Cavaleri e Patrizia Casale, con la collaborazione di Francesco Cappello.
Dopo la proiezione del film, Anna Pavignano è stata intervistata sul palco della piazza Immacolata, condotta da Cavaleri e Nadia La Malfa, prima di ricevere il premio dalle mani dell’imprenditore messinese Giuseppe Aliotta. “Questo artista merita un luogo unico in cui raccogliere uno straordinario patrimonio materiale per raccontare quello immateriale che ci ha lasciato”, ha sottolineato Cavaleri. “Sarebbe un peccato che nel tempo oggetti e cose appartenuti a lui possano disperdersi. In dodici edizioni del Festival, abbiamo consegnato il premio in sua memoria a ben 82 grandi del cinema, e tutti hanno evidenziato che Troisi non ha lasciato eredi. È stato ed è ancora oggi un punto di riferimento per chi si avvicina alla commedia”.
Durante il Marefestival 2023, numerosi ospiti hanno espresso il loro ricordo di Massimo Troisi. Luca Barbareschi ha detto: “Era un poeta, se n’è andato troppo presto”. Michela Andreozzi ha affermato che Troisi “rimarrà sempre giovane”. Lucrezia Lante della Rovere ha rivelato che si sarebbe innamorata di lui se l’avesse conosciuto. Vittoria Belvedere ha ricordato di aver fatto il provino con Troisi per la parte del Postino, poi affidata a Maria Grazia Cucinotta, madrina del Festival da dodici anni. Tuttavia, ha spiegato che non venne scelta perché aveva i colori dei capelli troppo chiari, mentre Massimo cercava una figura mora e mediterranea. Il regista Massimiliano Bruno ha detto: “Come Verdone e Nuti, Troisi ha riportato gli italiani nelle sale cinematografiche negli anni ’80. Purtroppo è morto proprio nel giorno del mio compleanno, il 4 giugno. Sono legato a lui da questa triste coincidenza, ma è una gioia ogni volta rivedere i suoi film”. Enzo Iacchetti ha affermato: “Ogni pellicola di Troisi è un’opera d’arte. Ha dato una svolta al cinema italiano di quel tempo”. Ha poi aggiunto di aver capito perché Troisi aveva scelto Salina per il suo capolavoro: “Perché è un’isola che lascia senza fiato”.
Salina potrebbe essere la location ideale per accogliere una struttura museale interamente dedicata a Massimo Troisi. La sindaca di Malfa, Clara Rametta, ha dichiarato: “Siamo pronti a sposare un progetto del genere e a individuare il luogo migliore. Potrebbe diventare prima di tutto uno strumento per celebrare in modo permanente la figura di Troisi, per farlo conoscere alle giovani generazioni che ne hanno sentito solo parlare. Sarebbe un atto dovuto da parte dell’isola nei confronti di un grande nome del cinema che ha immortalato il bucolico tramonto di Pollara facendolo conoscere al mondo intero”.