Sono passati sette anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, un giovane ricercatore italiano, e ancora oggi la sua morte è avvolta nel mistero. Il 28 gennaio 2016, Giulio è stato visto per l’ultima volta mentre si dirigeva verso l’Università del Cairo, dove stava conducendo ricerche sul sindacalismo e sulla società egiziana. Pochi giorni dopo, il suo corpo è stato trovato lungo la strada per Alessandria d’Egitto, segnato da segni di violenza estrema.
La morte di Giulio ha suscitato un’ondata di sdegno e proteste a livello internazionale, con molte voci che chiedono verità e giustizia per la sua tragica scomparsa. Nonostante gli sforzi delle autorità italiane e internazionali, fino ad ora non ci sono state risposte soddisfacenti riguardo alle circostanze della sua morte e ai responsabili.
La ricerca della verità sulla morte di Giulio è di vitale importanza non solo per la sua famiglia e amici, ma anche per la comunità accademica e per tutti coloro che lottano per la libertà di espressione e per i diritti umani. La morte di Giulio rappresenta un tragico esempio delle difficoltà e dei pericoli che gli studiosi e i giornalisti affrontano mentre cercano di comprendere e raccontare la realtà dei paesi in via di sviluppo.
Sette anni dopo la sua morte, continuiamo a chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni. La sua morte non deve essere dimenticata e dobbiamo continuare a lottare per la libertà di espressione e i diritti umani in tutto il mondo.