Il mondo moderno vede le attività sul web tra le favorite dalla maggior parte delle persone. Quotidianamente, controlliamo le dinamiche dei principali social network e ci interessiamo ai prodotti e ai servizi delle aziende quando li vediamo comparire sui nostri profili. Il sovraccarico di informazioni non ferma le realtà di settore dall’analizzare e tracciare quasi ogni dinamica del web, tra applicazioni, piattaforme social e siti web.
I Big Data esistono, come il nome stesso vuole, in grande quantità e ognuno di noi emette informazioni in maniera costante, pur non accorgendocene. Questi dai si rivelano utilissimi per simulare il comportamento umano, rendendosi cruciali nella costruzione di strategie pubblicitarie da parte delle company più disparate, attraverso pratiche molto specifiche.
Ci stiamo riferendo a metodi come il web listening, noto anche come monitoraggio dei social media, una tecnica che permette alle aziende di ascoltare e analizzare ciò che viene detto sui loro prodotti e servizi online. Il punto di forza di questa tecnica, utilizzata dai professionisti dei big data è che offre alle aziende la possibilità di identificare le tendenze del mercato e di rispondere in tempo reale ai commenti dei clienti. Interessanti informazioni a riguardo sono disponibili sui principali portali di settore come il sito centralmarketingintelligence.it.
Web listening, tutto ciò che c’è da sapere al riguardo
Viene denominato in modi diversi dagli addetti ai lavori: da Web Monitoring a Sentiment Analysis, fino ad arrivare a Reputation Online. Queste voci, si rifanno tutte al medesimo approccio, seppur con nuance leggermente diverse. Quella di “web listening” è, probabilmente, l’accezione più efficace ed inflazionata, avendo insita in sé il concetto dell’ascolto.
Il web listening non va a sollecitare le risposte come nelle altre strategie di marketing in cui vengono posti specifici quesiti al target di riferimento. Col web listening, infatti, si osserva ciò che già esiste, se ne ascoltano le dinamiche e si effettuano vere e proprie ricerche etnografiche, in modo tale da costituire campagne più fluide e sviluppare prodotti più vicini alle esigenze fattive dei clienti.
All’interno del web listening si analizzano dati come i post, i commenti, le immagini e i video postati sui vari canali social, con gli esperti di settore che vanno a costituire visioni di insieme filtrando le varie informazioni per costituire veri e propri piani. Tutto ciò che passa attraverso il web listening, infatti, deve essere elaborato nell’ottica delle esigenze del cliente.
I vantaggi del web listening
Questa specifica pratica di analisi presenta delle caratteristiche molto più specifiche rispetto alle altre tecniche di rilevazione tradizionali. Innanzitutto, i dati raccolti sono spontanei e non risentono della riflessività che caratterizza i contesti di ricerca, in fase di intervista ad esempio. Settori come quello farmaceutico giovano di questo aspetto, con le aziende che sfruttano l’anonimato dei target sensibili per poter ottenere le informazioni di cui necessitano per raggiungere i clienti con prodotti utili a rispondere alle loro esigenze.
Ascoltare la rete permette riscontri maggiori per le varie campagne pubblicitarie, venendo rivolte agli utenti in maniera immediata ed inaspettata. Le tecniche di web listening, poi, possono essere applicate a fini ultimi differenti, come il monitoraggio della reputazione in rete del proprio brand o dei competitor, ad esempio, osservando anche le mosse di questi ultimi sui canali social.
Oltre a questo, il web listening permette di individuare le eventuali crisi del mercato e il responso del pubblico ad una singola iniziativa di comunicazione. Con questa tecnica è possibile ricercare nuovi testimonial in rete, gli influencer, ma anche comprendere il target di riferimento e i trend all’interno delle varie community per scopi prettamente pubblicitari.
Contenuto publiredazionale