Quando si prepara per la nostra Video Intervista Luigi Strangis, il cantautore e polistrumentista vincitore della 21esima edizione del talent show “Amici”, ci accoglie con un sorriso sgargiante, un pizzico di timidezza e tanta voglia di raccontare il proprio equilibrio ritrovato dopo l’ondata del successo travolgente che lo ha visto viaggiare per l’italia tra instore e concerti soldout. Il suo nuovo capitolo discografico “Voglio la gonna“, pubblicato su etichetta 21co e distribuito da Artist First, rappresenta la sua identità libera dagli schemi declinando in musica l’amore, nelle sue varie sfaccettature. Manifesto di questa attitudine è il nuovo singolo in rotazione radiofonica intitolato In “Stai bene su tutto si respira l’energia e la spensieratezza dei vent’anni, tra feste il lunedì, balli lenti, rave alle sette di mattina, avventure in centro e la voglia di vivere con spontaneità essendo semplicemente sé stessi senza se e senza ma. Ma non è tutto, oltre la musica e gli impegni live con due date importanti il all’Alcatraz di Milano e all’Atlantico di Roma una nuova avventura ha coinvolto Luigi al cinema come voce del nuovo film live-action per famiglie “Il Talento di Mr. Crocodile”. Noi di Domanipress abbiamo ospitato Luigi Strangis nel nostro Salotto digitale ed abbiamo parlato con lui di musica, emozioni e superpoteri da rockstar.

Partiamo dal titolo del tuo nuovo album “Voglio la gonna” una provocazione genderless oltre che un manifesto ideologico di libertà…

«Sì, diciamo che in teoria se io voglio la gonna non dovrei neanche spiegare il perchè, dovrebbe essere una cosa naturale giusta anche da dire e non dovrei neanche soffermarmi troppo però ovviamente mi chiedono il motivo di questo titolo. Posso dirti che semplicemente volevo lanciare un messaggio di libertà. Credo che nella vita sia importante poter essere quello che vuoi, scegliere il mestiere che vuoi fare, vestire come meglio credi senza che gli altri poi debbano dirti qualcosa. Questo è un tema anche molto caro alla mia generazione  si dibatte molto non solo sul tema di identità di genere ma della libertà propria di poter esprimere se stessi».

Questa tua libertà che rivendichi sin dalla copertina dell’ album come si è tradotta anche nella scelta dei brani e delle sonorità di questo album?

«A livello musicale la libertà che mi sono concesso è stata proprio quella di poter scegliere di adottare una sonorità che potesse anche richiamare quello che io ascolto senza seguire le mode a tutti i costi. Ci siamo concessi il lusso di poter inserire citazioni all’interno di alcuni brani seguendo unicamente l’istinto e lasciandoci trasportare dalle note. Secondo me questo è un album molto naturale ed energico, tra l’altro ascoltandolo puoi notare che manca una ballata…».

Come mai questa scelta?

«Mi piaceva l’idea di un progetto che risultasse  tutto energico anche perché rispecchia il periodo in cui è nato. Ho iniziato a scrivere i brandi tra le date degli instore e dei meet and greet in giro per l’italia. Ecco perchè tutto suona in maniera così dinamica».

Tu sei un polistrumentista e ti approcci alla musica attraverso la chitarra, il pianoforte, la batteria e le percussioni. In un  momento storico in cui ci si affida all’elettronica la strada che hai deciso di percorrere ricorda quella delle band rock degli anni novanta…

«Esatto l’idea è proprio quella lì e gli ascolti precedenti all’album appartengono a quell’universo. Ultimamente per fortuna noto che sta tornando un po’ di più, anche nelle radio, la musica suonata, questa cosa mi piace molto e semplicemente  la riporto anch’io nei miei lavori. Adoro la musica vera quella che componi con uno strumento e mi piace anche portarla in giro nella sua autenticità naturale».

Tutti tra tutti gli strumenti che suoni ce n’è uno che preferisci?

«Sicuramente mi trovo a mio agio con la chitarra perché i miei primi approcci sono nati imbracciando un’acustica, quindi inevitabilmente quella la dimensione che più mi sta a cuore però in realtà ho rispetto e passione anche verso tutti gli altri strumenti musicali. Ognuno di loro ha la sua particolarità e puo’ farti scoprire un brano da angolature diverse…questo mi diverte molto…di natura sono un ragazzo curioso mi piace andare oltre la superfice e suonare diversi strumenti in questo aiuta».

Durante le puntate del Talent Show Amici di Maria De Filippi abbiamo imparato a conoscere il tuo carattere timido e riservato. Nel tuo ultimo videoclip “Stai bene su tutto” invece hai dato prova di essere a tuo agio con le telecamere e con scene particolarmente audaci e provocatorie…Cosa è cambiato?

«Non credere che sia cambiato molto…(ride). Oltre quello che si può vedere io sono timido, il classico ragazzo che per lasciarsi andare ci mette un po’…».

Come sei riuscito a vincere la timidezza?

«Avviene in maniera spontanea, quando c’è la musica riesco a buttare via tutto; è come se la musica fosse una un’armatura magica che mi porotegge come accade ad Iron Man capito? Quando invece non sono sul palco sono come Tony Stark quindi un ragazzo normale e anche molto impacciato».

Il talent ti è stato di aiuto per forgiare “la corazza”?

«Questa attitudine in realtà l’ho sempre avuta sin da bambino. In gruppo ero schivo, non mi muovevo nemmeno ma poi se partiva la musica diventavo un’altra persona mi sentivo protagonista della mia vita. Per sciogliermi sul set del nuovo videoclip ho girato tutto con la musica a tutto volume…non sarebbe stato possibile altrimenti per me essere così disinvolto».

A proposito di musica che fa rompere  gli argini, nella tracklist c’è un brano intitolato “Sembra Woodstock”…Quali sono gli eccessi di una rockstar ai tempi di tiktok?

«Personalmente di eccessi non non ne ho mai fatti nella mia vita. In realtà comunque ricorda che viviamo in anni completamente diversi rispetto a quelli di Woodstock dove c’era tutt’altra concezione di musica e della vita Era molto affascinante ma sicuramente non da prendere ad  esempio. L’eccesso oggi è proprio l’esatto contrario di quello che era stata la trasgressione di quei tempi».

Ad un artista oggi è richiesta disciplina e spirito di sacrificio per poter affrontare le sfide di questa professione…Tu hai due concerti molto importanti tra cui l’Atlantico di Roma e l’Alcatraz di Milano..Come ti stai preparando?

«Mi concentro molto sull’atmosfera che ruota principalmente sull’ acustico. Vorrei ricreare la dinamiche di Luigi in cameretta che torna a suonare con qualche orecchio in più fondamentalmente mi piace dare l’idea di uno show vintage».

Durante Amici si creano tensioni ma anche rapporti profondi, Lorella Cuccarini quale consiglio ti ha dato per il nuovo album?

«In realtà non ha  ascoltato il progetto finito ma ha avuto modo di essere ascoltatrice di tanti piccoli tasselli che poi hanno costruito l’album e ha continuato a consigliarmi  come ha sempre fatto anche lì all’interno della casetta».

E poi c’è anche Maria De Filippi che oltre ad essere una grande professionista è anche una guida fondamentale per tutti i ragazzi della sua scuola senza essere mai invadente…Quale feedback ti ha restituito in merito al tuo nuovo percorso? 

«Il consiglio più grande che mi ricordo di Maria è quello di restare così come sono, di parlare e raccontarmi con semplicità perché non c’è nulla di male nel farlo è forse può sembrare anche scontata come cosa ma me l’ha ribadita spesso».

In un momento molto delicato del reality hai anche parlato dei tuoi problemi di salute e del diabete che ti ha colpito qualche anno fa. In questo sei stato d’esempio per i giovanissimi che si trovano ad affrontare questa malattia…

«Non mi volevo nascondere a me piace parlarne e non nascondermi perché ho visto tante persone anche soprattutto bambini soffrire di questa malattia. Ti fa male pensare che questo male possa colpire proprio te e c’è chi sta male per questo. Io ho cercato di metabolizzarlo, cerco di viverla come con la musica in maniera easy ma c’è chi anche ha bisogno di una mano. Io grazie all’aiuto degli altri fortunatamente sono riuscito a capire che non c’è nulla di male nell’avere il diabete  e soprattutto puoi fare quello che vuoi tranquillamente anche perché quello che dico sempre e che in realtà noi diabetici dobbiamo fare quello che dovrebbero fare tutti quindi mangiare sano, fare sport, vivere una vita tranquilla ed effettivamente poi anche la musica in qualche modo aiuta anche a livello psicologico a passare determinati  momenti».

Ritornando alla musica a te quale sonorità ti piace ascoltare? Preferisci il vinile o spotify?

«La mia musica preferita gira su vinile ma è un po’ più difficile da portare con se  soprattutto ora che sono tanto in giro. Posso dirti che di dischi me ne regalano tanti durante gli instore  però già da prima avevo iniziato un po’ a voler creare una mia collezione. Quindi spulciando tra i miei preferiti partiamo da Hendrix fino ad arrivare ai ritmi di Bowie e di tanti altri  del passato come gli Earth Wind and Fire».

Pistola alla tempia puoi portarne solo uno con te…Qual è il tuo album della vita?

«Devo risponderti per forza? Sai è davvero difficile questa domanda… Tra tutti penso a Hunky Dory di Bowie, un vinile enciclopedico che riassume diverse influenze presenti, passate e future».

Ho letto che sei uno spettatore attento del Festival di Sanremo e che ti piaceva guardarlo con i tuoi nonni…Quest’anno tra i partecipanti potrebbe esserci il tuo nome…

«Ne sarei onorato».

C’è un esibizione della storia del Festival che ti ha emozionato particolarmente?

«Sceglierei una partecipazione recente quella de’ “Le vibrazioni” nella serata delle cover con “Live let die” quel pezzo lo adoro e vedere loro è stato emozionante, mi hanno dato un’energia dallo schermo che è stata incredibile».

Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Luigi Strangis quali sono le tue speranze e le tue paure?

«Nel Domani mi vedo e spero di vedermi come sono ora ma sempre con qualcosa in più da raccontare».

Intervista Esclusiva a cura di Simone Intermite

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Direttore editoriale del portale Domanipress.it Laureato in lettere, specializzato in filologia moderna con esperienza nel settore del giornalismo radiotelevisivo e web si occupa di eventi culturali e marketing. Iscritto all’albo dei giornalisti dal 2010 lavora nel campo della comunicazione e cura svariate produzioni reportistiche nazionali.