Un nuovo efficace rapporto del Panel scientifico sui cambiamenti climatici dell’ONU (IPCC) definisce le soluzioni che possono limitare il riscaldamento globale, trasformando settori come l’energia, l’industria, l’agricoltura e l’uso del suolo, l’edilizia e i trasporti.
Il rapporto intitolato Climate Change 2022: Mitigation of Climate Change sottolinea che le emissioni di gas serra tra il 2010 e il 2019 sono state più alte di qualsiasi altro decennio della storia umana, e che siamo quasi fuori tempo massimo per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Delinea poi la cruda realtà dell’aumento delle emissioni, provocata principalmente dall’uso di combustibili fossili inquinanti, che ancora alimentano gran parte dei sistemi energetici, e dal carbonio rilasciato ogni volta che gli ecosistemi naturali vengono distrutti.
Il rapporto offre scorci di diversi scenari possibili e sottolinea come esistano scelte e opzioni di mitigazione, che possono portarci sulla strada dell’abbattimento delle emissioni, attenuando così gli impatti climatici e portando a uno sviluppo più sostenibile.
Il costo delle tecnologie per produrre energia pulita da fonti rinnovabile è sceso drasticamente, e l’utilizzo di soluzioni per il clima, tra cui l’energia solare ed eolica, i veicoli elettrici e lo stoccaggio delle batterie, è aumentato negli ultimi anni – ma molto di più deve essere fatto per eliminare i combustibili fossili. Il rapporto IPCC conferma che proteggere e ripristinare gli ecosistemi naturali offre un enorme aiuto nella azione di mitigazione, assorbendo e bloccando il carbonio dall’atmosfera.
Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, ha detto: “Questo rapporto mostra che benché alcuni settori stiano andando nella giusta direzione, il cambiamento climatico si sta muovendo molto più velocemente di noi. Non possiamo più aggrapparci ai combustibili fossili inquinanti che stanno rovinando il nostro clima e distruggendo il mondo naturale da cui tutti dipendiamo. Se non agiremo subito per tagliare rapidamente le emissioni di gas serra, mancheremo l’obiettivo cruciale di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Un obiettivo che ci riguarda molto, perché il Mediterraneo è tra le regioni del mondo maggiormente a rischio. Occorre investire su larga scala per alimentare le nostre società in modo più efficiente, usando energia rinnovabile pulita, risparmiando e usando in modo più efficiente l’energia e le risorse naturali, ripristinando la natura, abbandonando le pratiche commerciali insostenibili e non lasciando nessuno indietro in questa transizione. Ogni momento, ogni politica, ogni investimento, ogni decisione conta per evitare ulteriore caos climatico”.
Secondo il WWF, il capitolo pubblicato oggi del rapporto dell’IPCC esistono soluzioni facilmente disponibili in tutti i settori per dimezzare le emissioni entro il 2030 a livello mondiale, limitando il riscaldamento globale a 1,5ºC. Inoltre, un’economia a basse emissioni di carbonio potrà creare più posti di lavoro in generale, e ci sono molte opzioni di mitigazione con benefici economici, sociali e ambientali. Dall’ultimo rapporto, le tecnologie sono migliorate significativamente, e i costi di soluzioni come il solare, l’eolico e le batterie sono diminuiti fino all’85%.
Una ventina di Paesi ha già dimostrato di poter ridurre le emissioni attraverso misure politiche ed economiche, che hanno incrementato l’efficienza energetica, ridotto i tassi di deforestazione e aumentato le energie rinnovabili e i trasporti a basse emissioni di carbonio. Le riduzioni di alcuni paesi sono coerenti con la limitazione del riscaldamento globale a 2ºC, ma nessuno è ancora sulla buona strada per restare entro 1,5ºC. Abbiamo chiaramente gli strumenti per affrontare la crisi climatica, ma devono essere impiegati più rapidamente e su più larga scala per ridurre la gravità degli impatti del cambiamento climatico.