Disponibile in libreria e in formato digitale “Anatomia di una sirena” il nuovo romanzo di Simone Delos.
Un’atmosfera epica pervade il romanzo che racconta la storia di due gemelli, cresciuti separati e inadeguati all’ombra di questa sirena leggendaria apparsa poco prima della loro nascita al loro padre Costa Simios, al largo dell’isola greca di Praxos. Una vita influenzata dal mito di questa creatura mitologica – per metà pesce e per metà donna – che avrebbe concesso a “il greco delle sirene” il dono dell’arte figurativa e la capacità di dialogare con tutte gli esseri sovrannaturali e le divinità che gli avrebbero anticipato la nascita dei due fratelli. “In particolare, aggiunse, lui parlava con Athena, la figlia prediletta di Zeus. Lei, la conoscenza e la saggezza e, in sostanza, era stata Athena a dirgli che avrebbe avuto due figli gemelli.
Gli disse che Apollo e Artemide avrebbero avuto piacere se ci avesse chiamati come loro. In questo modo loro due potevano vivere un po’ sulla terra attraverso i nostri corpi. Avremmo avuto protezione e particolari poteri che avremmo scoperto col tempo”. E furono proprio Febo/Apollo e Diana/Artemis i nomi scelti per loro dalla loro madre Agnese, come ultimo gesto prima di morire.
Di raro e quasi divino era il loro aspetto, identici nelle fattezze e dotati di una bellezza folgorante: non vi era sguardo che non avesse indugiato almeno una volta sui loro corpi statuari rimanendone abbagliato. Tanto simili nell’aspetto, quanto dissimili nel carattere: volitiva e vendicativa Diana, rifiutava con fermezza qualsiasi attenzione maschile; calmo e imperturbabile Febo, interessato solo al suo mondo interiore e ai pochi che lo condividevano. E nella vita di Apollo, erano solo due le persone con le quali aveva un legame: il professore e amico di sempre Ferdinando Biancalana, dalle fattezze mastodontiche proporzionate all’ampiezza del suo cuore, dotato di una generosità e di un sentimento sconfinato per l’amico e la sua fidanzata Adele, una donna bella e superficiale in grado di amare solo se stessa.
La sua esistenza, a un primo sguardo, appariva perfetta: un lavoro ben pagato, un fidanzamento ufficiale e un amico inseparabile. Ma la realtà era tutt’altra; attacchi di panico, ansia ingovernabile e ipertensione arteriosa: tutte spie di un malessere psicologico molto grave. E nel disagio viveva anche Diana, per scelta separata dal fratello, conduceva una vita di stenti e di odio contro tutti e in primis verso se stessa che mortificava con una vita monacale e asessuata, per scontare colpe non sue. Sarà proprio l’amore fraterno l’unica via per ricominciare a vivere davvero.