Con il nuovo DPCM varato dal governo il 16 gennaio arriva una buona notizia per il mondo dell’arte: a partire dal 18 gennaio i musei riaprono le porte, ma solo nelle regioni “gialle” (Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento, Molise), e durante i giorni feriali previa prenotazione. Un piccolo passo verso la ripartenza per non dimenticare che “la cultura è l’anima di un Paese”, come ha detto Vittorio Sgarbi annunciando la riapertura del Mart di Rovereto.
Infatti, il Mart è stato il primo museo a ripartire con la mostra dedicata a Giovanni Boldini, il più grande ritrattista della Belle Époque. L’esposizione presenta oltre 150 opere provenienti da collezioni pubbliche e private (molte delle quali appartenenti al patrimonio del Museo Boldini di Ferrara) che ci trasportano nei caffè mondani e nei salotti parigini di fine Ottocento frequentati dall’artista ferrarese. Non si può non rimanere incantati dinnanzi ai ritratti delle sue muse, attrici e nobildonne dalla bellezza raffinata che rispecchiano l’eleganza e la decadenza dell’epoca di cui Boldini è uno dei celebri protagonisti.
Spostandoci in Toscana, dal 18 gennaio il Museo Novecento di Firenze ospiterà la mostra “Henry Moore. Il disegno dello scultore”, curata da Sebastiano Barassi (Head of Henry Moore Collections and Exhibitions) e dal direttore artistico del Museo Novecento. La mostra riunisce circa settanta disegni dell’artista accanto a opere grafiche e scultoree ispirate alle forme che la natura pone spontaneamente di fronte ai nostri occhi come rocce, animali, ossa e alberi.
“L’osservazione della natura è decisiva nella vita dell’artista”, affermava lo stesso Moore, “grazie a essa anche lo scultore arricchisce la propria conoscenza della forma, trova nutrimento per la propria ispirazione e mantiene la freschezza di visione, evitando di cristallizzarsi nella ripetizione di formule”.
Anche il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) riapre i battenti e sarà di nuovo possibile ammirare, in tutta sicurezza, le collezioni permanenti e le esposizioni. Tra le mostre da non perdere “Lucy. Sogno di un’evoluzione” di Tanino Liberatore, realizzata in collaborazione con COMICON nell’ambito dei progetti Obvia, che sarà visibile dalla riapertura degli istituti culturali nazionali sino al prossimo 12 aprile nella Sezione Preistoria e Protostoria del Museo. Qui il “Michelangelo del Fumetto”, Tanino Liberatore, presenta i suoi lavori ispirati ai ritrovamenti in Etiopia nel 1974 di un esemplare femminile di Australopithecus afarensis, capace già di camminare in posizione quasi eretta e chiamata “Lucy” dalla canzone Lucy in the Sky with Diamond dei Beatles.
“Disegnando Lucy si è creata la simbiosi perfetta fra me, l’autore, e Lucy, il personaggio, tutti e due in evoluzione per assumere la posizione eretta”, ha dichiarato Tanino Liberatore. E il personaggio di Lucy ha molto in comune con le sue donne che spesso sfuggono ai canoni banali e imperanti della bellezza e proprio per questo affascinano chi le guarda.
Questi sono solo alcuni dei musei che hanno già riaperto e altri ne seguiranno l’esempio nel mese di febbraio, seppur solo in alcune regioni e con molte limitazioni, ma è un grande segnale per l’arte e la cultura del nostro Paese che fa ben sperare per il futuro.
Giulia Salome